Pillon: «Io, neocatecumenale, farò leva su quello che viene detto in oratorio ai bambini»


«Sono convinto che noi italiani siamo tutti imbevuti di valori cristiani. Cercherò di parlare con tutti e di far emergere da ciascuno i frutti dell’antropologia relazionale che abbiamo appreso fin da bambini anche solo guardando una Chiesa o giocando in oratorio». Lo afferma il leghista Simone Pillon.
Promosso dall'integralismo cattolico e collaboratore di quel Massimo Gandolfini che mira a contaminare le scuole con la sua ideologia del siprezzo, il fondamentalista pare non avere remore nello stuprare il nome di Gesù quale oggetto di cui poter abusare ideologicamente nella sua crociata contro la vita, le famiglie e la libertà personale. Lo osserviamo ripetere ossessivamente che lui rappresenterebbe i cristiani in quel peccato di superbia che appare come un insulto a chiunque abbia un fede adulta. Ed in fondo lo ammette: lui vuole far leva sui retaggi di chi ha sentito una qualche storiella dal prete ma non ha mai maturato una fede che gli possa permettere di comprendere che Pillon è l'antitesi del cristianesimo, checché lui ne dica.

Giurando che lui contrasterà il principio di laicità e imporrà la religione cristiana all'intera Europa, afferma che «Mi ha molto colpito un discorso di Matteo Salvini fatto a noi neo parlamentari. Diceva che in Europa noi della Lega siamo visti come gli ultimi ostacoli al totale asservimento dell’Italia alle logiche lobbistiche delle grandi finanziarie internazionali. È vero. Fanno gola le nostre spiagge, le nostre città d’arte, i nostri distretti industriali e le nostre imprese. Sanno che mediante la denatalità, la deportazione delle popolazioni africane e la decostruzione delle identità famigliari e territoriali, tutto questo patrimonio sarà alla mercè delle banche d’affari. Anche la devastazione della famiglia è programmata per indebolire e frammentare il tessuto sociale e soprattutto per portare alla denatalità. Mirano ad eliminare i corpi intermedi dello stato, quali la famiglia e le comunità locali e associative, anzi mirano proprio ad eliminare lo stato, trasformandoci in satelliti di poteri che nessuno elegge e controlla. La Lega sa come impedire che questo accada, riportando il potere vicino alla gente con le autonomie locali, sostenendo la famiglia, dando fiato alle imprese locali e ai professionisti e proteggendo così l’Italia dalle invasioni culturali ed economiche».
Se nella lingua integralista la "distruzione della famiglia" significa l'accettazione di modelli famigliari in cui la femmina non sia costretta sacrificarsi per la gloria del maschio come la terza compagna di Salvini o in cui le donne siano obbligate ad essere penetrate perché Adinolfi odia i gay e non tollera possano vivere senza subire i suoi abusi, Pillon non spiega perché la Lega sia stata finanziata dalle lobby di Putin e perché promuova la su propaganda contro ogni minoranza.
Fa ridere la sua teoria sui migranti che verrebbero in Italia perché vogliono le spiagge mentre nega che Putin abbia interesse nel fomentare odio anti-europei in un partito che si batte per la distruzione della società in modo da spalancare le porte a quel progetto di Erasia che vedrebbe in Mosca la sua capitale.

Ribadendo che lui è omofobo e si batterà per negare i diritti umani di chi non si genuflette al suo modello unico. Pillon racconta pure che: «Le unioni civili hanno trasformato la famiglia naturale in una delle possibili e infinite forme di famiglia. Dunque se tutto è famiglia, niente è famiglia. Inoltre questa legge iniqua e pericolosa ha aperto la strada all’adozione gay e alla barbara pratica dell’utero in affitto. Dobbiamo assolutamente cancellarla. I bambini hanno diritto a mamma e papà. Lo stesso dicasi per le DAT, che hanno di fatto legalizzato l’eutanasia. Come è possibile ritenere che un bicchiere d’acqua o un cucchiaio di miele siano da considerarsi “trattamenti terapeutici”? Salvini ha giustamente promesso nella manifestazione di Piazza Duomo a Milano che nessuno con noi al governo morirà di fame e di sete».
In altre parole, ognuno di noi rischierà di soffrire inutilmente perché Pillon vuole imporre la sua ideologia sugli altri e ignorerà la volontà dei malati er compiacersi di come imporrà loro atroci sofferenze. E il suo tentativo di alterare la verità dei fatti è prassi della sua retorica, evidente è come la sua ideologia miri a creare una nuova "razza ariana" che si imponga contro chiunque non sia codificato al suo volere.

Riguardo ai suoi progetti di colonizzazione ideologica della società, Pillon aggiunge: «Il progetto del Family Day portato avanti da Massimo Gandolfini si sta realizzando sul piano culturale, sul piano ecclesiale e sul piano politico. Sul piano culturale si sono moltiplicati incontri, conferenze, dibattiti, lezioni universitarie, pubblicazioni, collaborazioni stabili con media cattolici e laici. Sul piano ecclesiale il comitato incontra periodicamente i vertici della gerarchia cattolica italiana e universale, oltre a interloquire costantemente con i vescovi e con molte realtà ecclesiali. Sul piano politico il comitato DNF è riuscito a fecondare con i suoi valori le forze del centro destra inserendo nei programmi dei partiti tutta la propria antropologia relazionale. La fecondazione è stata completata inserendo nelle liste elettorali già dalle scorse elezioni amministrative molti candidati provenienti dalle file del Family Day. I risultati sono stati ottimi, e in tal modo possiamo dire di aver ottenuto la nostra presenza nelle giunte e nei consigli comunali della Lombardia e di moltissime città, da Verona a Piacenza, da Genova e Sesto San Giovanni a Todi e in molti altri comuni. La strategia è stata replicata a livello nazionale e io e Alessandro Pagano ne siamo il risultato più evidente».
Domani a Sesto san Giovanni ci sarà una manifestazione contro quel sindaco che lui indica come un «successo», criticato dai cittadini per i suoi continui tentativi di imporre la religione in ambienti istituzionali e per ostentare il suo odio contro interi gruppi sociali.

Surreale è come dica anche che: «Ho scoperto che ogni senatore può invitare ad ogni seduta fino a tre persone. Ho quindi proposto a tutti gli amici di organizzarsi e di portare il Family Day in parlamento, tre persone alla volta. Rinnovo l’invito! Per chi poi non potesse venire fisicamente è sempre possibile farmi avere via e-mail proposte, idee, suggerimenti, critiche o altro. Io leggo tutto».
E riguardo alla sua presunta fede "cattolica", il senatore leghista dice: «Io e la mia famiglia viviamo la fede nella comunità neocatecumenale presso la parrocchia di San Sisto a Perugia. Quest’anno sono 33 anni da quando – prima a Brescia e poi in Umbria – ho intrapreso questo percorso di fede che mi ha permesso di riscoprire i sacramenti, la preghiera quotidiana, la celebrazione della Parola durante la settimana e l’Eucaristia celebrata nella piccola comunità cristiana dopo i primi vespri della domenica. Noi cristiani non siamo perfetti, non siamo i primi della classe. Sbagliamo come tutti gli altri, abbiamo le stesse paure e viviamo le stesse gioie. Semplicemente abbiamo conosciuto l’immenso e tenerissimo amore che Dio ha per ciascun essere umano, e tentiamo – con tutte le nostre mille fragilità – di farcene imitatori. Spero di portare avanti questo intento anche nell’alto compito di servizio al quale sono stato chiamato, ma per questo ho bisogno della preghiera di tutti quelli che vorranno. Dio benedica l’Italia».

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