Provita tona ad allungare le sue mani integraliste sulla scuola e chiede la censura degli amori a loro sgraditi


Dato che la conoscenza è il peggior nemico dei pregiudizi e del business di chi ne trae profitto, non stupisce come l'organizzazione politica di estrema destra "Provita Onlus" non perda mai occasione per cercare di impedire qualunque azione possa insegnare il rispetto ai giovani. Lo si vede osservando come non si sia una sola iniziativa organizzata sul territorio in cui non si mettano a sbraitare come indemoniati che si tratterebbe di «propaganda gender».
Forse forti di un governo che rischia persino di sponsorizzare la loro truffa ideologica a danno dei bambini, Provita Onlus chiede la sistematica censura di qualunque rappresentazione dell'amore non mostri su un macchio e una femmina. Ed è così che con i toni che cercano di essere il più offensivi e pruriginosi possibili, scrivono:

Quando la propaganda gay non riesce ad entrare nelle scuole, saranno le scuole a recarsi nei luoghi dove possono essere indottrinati gli studenti all’orgoglio gay. Ci saranno, infatti, anche due spettacoli al mattino dedicati agli studenti, durante il prossimo Salento Rainbow Film Fest, il festival del cinema Lgb organizzato a Foggia, Bari e Lecce dal 13 al 17 marzo dal titolo A corpo libero.

A scriverlo è quell'organizzazione che chiede che i preti abbiano libero accesso nelle scuole, soprattutto se intenzionati a mettere in difficoltà qualunque bambino osi avere una fede diversa da quella che Brandi esige sia incostituzionalmente ritenuta l'unica religione ammessa (e non è certo della religione di Gesù che si sta parlando, ma di quella nuova religione xenofoba e omofoba teorizzata degli integralisti)
Sempre elargendo quei giudizi che la loro presunta religione dovrebbe vietare (ma che quella integralista sponsorizza a fini di propaganda ed indottrinamento), aggiungono:

Proiezioni di un film “riservato alle scuole”, scrivono gli organizzatori, comunicando che “anche quest’anno il festival sarà fortemente connotato dalla presenza degli studenti e delle studentesse delle scuole superiori di Lecce e provincia, con duecento ragazzi del liceo artistico Ciardo Pellegrino“. L'”educativo” film in programma, il 16 e 17 marzo è Oriented, del 2015.
Volete conoscere la trama?
“Tre giovani amici palestinesi che vivono a Tel Aviv, tre modi personali, a volte convergenti, a volte discordanti, di vedere e vivere la propria omosessualità e la condizione di stranieri in “terra nemica”, con tutte le scelte, le difficoltà e le gioie ad esse legateKhader proviene da un’importante famiglia appartenente alla mafia araba e convive con David, ebreo, di professione promoter di eventi notturni LGBTQ. Fadi è un fervente nazionalista che ha sposato la causa dell’indipendenza della Palestina eppure si trova ad amare un sionista. Naim si deve confrontare con i propri famigliari, profondamente religiosi”.
Sarà davvero una bella occasione per abbeverarsi alla cultura gay, per i ragazzi salentini. Perché essere gay – devono imparare – non solo è normale, ma è anche bello. Meglio che essere etero. E a leggere i commenti di chi l’ha visto (gay frinedly senz’altro) il film non ha né capo nè coda: è stato bollato come “deludente”.

A dir poco fastidioso è come l'organizzazione di Brandi ami spergiurare e suggerire tesi palesemente false, come il suo giurare che qualcuno voglia insegnare ai ragazzi che l'omosessualità sarebbe «meglio che essere etero» ovviamente dove aver precisato che loro sostengono che l'Oms sbaglia ritenere che l'omosessualità sia normale.
Interessante è anche come si dicano infastiditi da un film che denuncia una delle più semplici ed evidenti realtà: dietro l'odio omofobico c'è quasi sempre un fondamentalismo religioso che abusa del nome di Dio quale giustificazione ad una violenza che non sarebbe possibile giustificare con la ragione. Questo non significa che gli omofobi siano tutti religiosi, significa solo che per giustificare l'omofobia pare sia prassi nominare il nome di Dio anche se poi lo sono loro i primi a bestemmiarlo in ogni quotidiano gesto.
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