Zazzaroni può dire che due uomini urtano suo «fattore estetico», ma lo avrebbe potuto fare contro altre minoranze?


L'aspetto più inaccettabile dell'omofobia esibita da Ivan Zazzaroni a Ballando con le Stelle è come la conduzione del programma si sia affrettata ad etichettare come una «lecita opinione» il suo rifiuto ad esprimere un voto sull'esibizione di Ciocci e Todaro. La sua tesi è che lui non tolleri che due uomini possano ballare insieme per via di un «fattore estetico», anche se pare inconcepibile che un programma possa accettare una coppia in gara per poi sindacare settimanalmente sul fatto che un giudice avrebbe preferito vedere un paio di tette. Ancor più considerato come su Internet i "difensori" di Zazzaroni lodano la sua omofobia, non certo le fantomatiche "giustificazioni" dietro a cui si è trincerato.

Eppure l'accaduto ci pone una fomanda. Se Zazzaroni avesse sostenuto che per «un fattore estetico» lui è infastidito se a ballare sono un uomo bianco e una donna di colore, anche in quel caso si sarebbe parlato di una presunta «opinione» che deve poter essere espressa in prima serata su Rai Uno? E allora perché tutto pare diventare lecito solo quando ad essere insultata è una coppia same-sex?
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