È l'oligarca russo Konstantin Malofejew a finanziare Savarese e gli altri gruppi anti-gay europei
Lo si poteva facilmente immaginare, ma ora arrivano le prove che permettono di poterlo dire ad alta voce. Dietro l'attività propagandistica di Filippo Savarese a sostegno dell'omofobia di Massimo Gandolfini c'è il denaro dell'oligarca russo Konstantin Malofejew.
Fondatore del potentissimo fondo d'investimento Marshall Capital Partners e proprietario di un decimo di Rostelecom (il principale operatore telefonico russo) fu lui a finanziare l'invasione russa dell'Ucraina attraverso l'acquisto di armi destinate ai separatisti. È anche il datore di lavoro di Alexey Komov, il fondamentalista che viene sempre più spesso patrocinato dalla Lega, che preside l'associazione leghista Lombardia-Russia, che ha affiancato Toni Brandi in numerosi comizi anti-gay e che presenziò dal palco l'elezione di Matteo Salvini a nuovo leader della Lega Nord. Ossia quello stesso Salvini che si mostrò al fianco di Toni Brandi alla corte di Konstantin Malofejew e che oggi indica come la sua massima priorità l'abolizione delle sanzioni contro la Russia (sino ad oggi aggirate attraverso le sue associazioni come quella presieduta da Komov). Malofejew è molto influente della frangia ultra-conservatrice della Chiesa ortodossa russa, così come ha connessioni con l'AfD tedesca, con la Lega di Salvini e con altri gruppi europei per la promozione dell'omofobia.
Ora si apprende che nel 2013 Malofejew ha finanziato la creazione della CitizenGO di Ignacio Arsuaga attraverso la sua fondazione San Basilio Magno di Mosca, già sede del "Forum delle famiglie" a cui aderiscono Toni Brandi e i gruppi evangelici dell'estrema destra statunitense. Il tutto con lo scopo di dar vita ad una «della più influenti organizzazioni internazionali, cristianamente ispirata, di influenza dell'opinione pubblica».
In quel gioco di specchi in cui l'integralismo organizzato moltiplica l'influenza di singoli personaggi attraverso la creazione di molteplici realtà a loro riconducibili, Alexey Komov risulta un membro del consiglio della CitizenGO, così come Arsuaga è a capo della nuova realtà pur conservando il ruolo di tesoriere nella HazteOir. Ed ovviamente anche il capo di quest'ultima siede nel consiglio di amministrazione della nuova realtà, creando quella rete di connessioni in cui un piccolo gruppo di persone governa intere reti di propaganda a fini politici.
L'HazteOir è da tempo in prima linea contro i diritti LGBTI e la sua propaganda di basa sul sostenere l'esistenza di una «lobby di gay e femministe» e sulla promozione di quelle fantomatiche "terapie riparative" dell'omosessualità che hanno ucciso numerosi adolescenti gay. In Italia Arsuaga ha acquistato i leader della ex-Manif pour tous: Filippo Savarese, Maria Rachele Ruiu e Jacopo Coghe sono tutti suoi dipendenti e quindi, per proprietà transitiva, pedine dell'oligarca russo Konstantin Malofejew.