Grecia. Le persone lgbt risultano le più colpite dai crimini d'odio


Se in Italia c'è un Mario Adinolfi che incita l'odio contro quelle unioni civili che lui giura di voler abrogare perché ritenute lesive del suo sostenere che la sua eterosessualità debbano garantirgli diritti esclusivi finanziati dalle tesse delle sue vittime, anche in Grecia l'approvazione delle Unioni Civili avvenuta nel 2015 ha aperto la strada a quei fondamentalisti che farebbero qualunque cosa pur di sostenere che Dio detesti i gay e che l'odio sarebbe da interdirsi come una lecita "opinione" al pari di come sostiengono anche Adinolfi, Cascioli e i loro camerata.
L'immediata conseguenza dell'omofobia della Chiesa e dell'avanzata dell'estrema destra è un numero incredibilmente elevato di aggressioni a matrice omofoba.
Secondo il report annuale del Network Greco di Registrazione della Violenza Razzista, nel 2017 il 47% dei crimini d’odio ha coinvolto persone lgbt. È la minoranza che detiene il poco invidiabile primato nel aggressioni subite in tutto Paese, spesso colpita con aggressioni mirate che lasciano supporre ad azioni premeditate ordite dalle cellule delle organizzazioni omofobe attive in Grecia.
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