Il sindaco leghista di Novara nega il patrocinio al Pride


Il sindaco di Novara, Canelli Alessandro, era stato pubblicamente lodato dal perito di Mario Adinolfi per le sue prese di posizione contro l'applicazione della legge sulle unioni civili. Strenuamente convinto che se a lui piacciono le donne, allora non v'è dubbio che chi non sia fatto a sua immagine e somiglianza debba essere ritenuto "sbagliato" ed immeritevole di pari dignità sociale, aveva chiesto di poter praticare una "obiezione di coscienza" che gli permettesse di astenersi dal fornire ai gay i servizi per cui la cittadinanza lo paga e per far presente alla cittadinanza quanto lui provi disprezzo una parte della popolazione e le loro famiglie.
Date le premesse, non stupisce che il sindaco integralista abbia negato ogni forma di patrocinio al Novara Pride. A fronte del sui niet, gli organizzatori commentano:

In un mondo ideale un sindaco e una giunta comunale non farebbero distinzione fra un cittadino e l'altro.
In un mondo ideale un'occasione di crescita, turismo e cultura come un Pride sarebbe accolta con entusiasmo, con il primo cittadino in testa.
In un mondo ideale il folklore non sarebbe visto in malo modo, e ci si informerebbe sulla natura delle manifestazioni prima di proferir parola.
Purtroppo però non viviamo in un mondo ideale, l’Amministrazione comunale ha deciso di non concedere il patrocinio al Novara Pride, e la dura realtà è che la nostra semplice esistenza è ancor oggi considerata offensiva, da nascondere e trattare con riservatezza.
E se ci fossimo stufat*?
Se a Novara finalmente qualcun* avesse deciso di averne abbastanza di dover incassare e di dover cedere parola all'ennesimo uomo etero bianco che vuole pontificare sulle nostre vite?
Siamo ner*, siamo lesbiche, siamo gay, siamo trans*, siamo intersex, siamo bisessuali, siamo queer, siamo asessuali e molto altro ancora e non ci stiamo più a scendere a compromessi.
L’istituzione che dovrebbe rappresentare l’intera cittadinanza ha appena definito il coronamento di 5 anni di lavoro e sacrifici come fuffa controproducente e folkloristica.
Ci fa rabbia perché prima di noi l'unica cosa cui la popolazione LGBTQIA+ novarese poteva ambire era di trasferirsi a Milano o Torino per una vita più serena.
Ci chiediamo, oltre a ciò, se date le sue rimostranze, vedremo organizzare a breve dal signor Sindaco un convegno a tema omosessualità che sia più di suo gradimento o se costantemente le esigenze di una fetta COSPICUA di suoi cittadini saranno ignorate.
Novara ne ha bisogno. Ne ha bisogno ora, con questo clima repressivo, fascista e omofobo che aleggia nell'aria.
Noi risponderemo alla chiamata.
Il Pride sarà la nostra voce e quella di tutt* quell* che non sono stat* ascoltat* .

Vi aspettiamo il 26 maggio, folli e offensiveh come le streghe che ci vogliono far passare per essere.

Sarà una festa,
Sarà un boato,
Sarà immenso
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