Libero vuole abolire la memoria


La memoria è una cosa inutile, da abolite. È quanto sostiene Libero nell'indecente prima pagina pubblicata in occasione della festa della liberazione.
La loro teoria è che la gente non sappia a cosa faccia riferimento quella ricorrenza, dimenticandosi che se la gente è disinformata è probabilmente colpa di quei giornali che non fanno informazione. Eppure loro paiono non aver dubbi: la memoria va cancellata perché va cancellato anche il ricordo di quali furono gli effetti della una politica nazista, forse ritenuta non troppo dissimile dalla politica promossa da pagine che inneggiano ad un mondo in cui la gente possa essere discriminata sulla base del colore della pelle, dell'orientamento sessuale o dell'identità di genere.
Non va meglio sulle pagine de Il Tempo, dove Marcello veneziani firma un attacco contro quelli che definisce «avvoltoi del 25 aprile» e a quei partigiani che non piacciono alle destre perché comunisti. Immancabile è anche una difesa di Benito Mussolini e di come Il tempo sostenesse che il duce sia il personaggio del 2018.
Nel rilanciare quell'odio, Libero parla di «godimento» dinnanzi alle parole di veneziani contro Gad Lerner, provocando reazioni irate fra commentatori che dicono che «l'ebreo Lerner» debba essere cacciato dall'italica Patria in difesa della razza di un Venezini che mostra la sua pelle bianca, la sua ostentata eterosessualità e il suo dirsi "cristiano" mentre invita a prendere a calci i compaesani di un Gesù extracomunitario che venne a casa nostra per mettere in crisi le sacre le radici pagane su cui si fondava Roma.

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