Si registra una nuova aggressione omofoba, questa volta a Parma


L'omofobia è tornata a colpire. A poche ore dall'aggressione a mano armata di Roma, a Parma un 19enne è stato preso a pugni in faccia nei pressi di un locale di via d'Azeglio.
Secondo quanto riporta Parma Today, un gruppetto di giovani ha iniziato ad insultare il giovane e i suoi amici con epiteti omofobi prima di passare ai fatti, sferrando un pugno che ha ferito al labbro il 19enne.

«Ieri sera mi trovavo in compagnia di un amico all'interno di un locale in via d'Azeglio che ogni tanto frequento -ha raccontato al giornale- L'atmosfera tra di noi era tranquilla e ad un certo punto abbiamo iniziato a baciarci. Un gruppetto di ragazzi, che si trovavano anche loro nel locale, hanno iniziato a insultarci con epiteti omofobi molto pesanti. Noi non abbiamo reagito ma dalle parole sono subito passati ai fatti: uno di loro mi ha sferrato un pugno, che mi ha colpito al labbro, provocandomi una ferita. Per giustificarsi uno di loro ha detto che il problema era che io avevo offerto da bere a una ragazza del loro gruppo ma ovviamente non era vero; ci hanno insultato in quanto gay ed aggredito proprio per quel motivo».

Il comitato Aula Tsunami ha commentato: «A pochi giorni dal pestaggio di un ragazzo alla stazione Tiburtina di Roma da parte di un gruppo di naziskin, ieri sera durante una serata tranquilla tra amici un nostro compagno è stato aggredito per il solo motivo di esser gay. Pensiamo che questi non siano casi isolati, ma che siano un sintomo dell'ondata di intolleranza e xenofobia che ormai da qualche anno ha investito il nostro paese e che oggi più che mai è stata sdoganata anche a livello istituzionale. Chi fino a pochi anni fa si limitava a esprimere la propria ignoranza solo a parole, oggi si trova legittimato e sicuro di poter passare dalle parole alle azioni pensando di rimanere impunito. Da parte nostra non ci faremo intimidire e continueremo a contrastare l'omofobia e tutte le altre forme di xenofobia attraverso percorsi di sensibilizzazione, ma stando attenti anche a costruire un piano di autodifesa adeguato ai tempi che viviamo».
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