Ad Angri, vicesindaco ed adinolfiniani promuovono un convegno sulla "malattia" omosessuale


Giuseppe D’Ambrosio è il vicesindaco del Comune di Angri, in provincia di Salerno. Pagato dalla collettività come medico cardiologo che opera presso l'ospedale Sarno, è dal suo profilo Facebook che si è fatto promotore del convegno di alcune sigle legate all'integralismo cattolico dal titolo "Perché non mi definisco gay". Saranno presenti anche il vescovo della diocesi di Nocera-Sarno, monsignor Giuseppe Giudice, e don Silvio Longobardi.
La locandina spiega che un tizio di nome Daniel Mattson «racconta il suo viaggio di andata e ritorno dall'identità gay, di come ha trovato la pace nella sua vera identità di uomo creato a immagine e somiglianza di Dio». E se pare inutile ricordare che l'omosessualità è un orientamento e non una identità, la locandina annuncia anche la proiezione di un film su «tre persone, con attrazione per lo stesso sesso (ASS), che parlano del loro cammino verso la castità e la pace raggiunta grazie all'amore di Dio».
Il tutto avverrà con la collaborazione di Courgae Italia, l'organizzazione integralista che va in giro a sostenere che i gay dovrebbero annullarsi e rinnegare la loro sessualità sessualità in virtù di come loro, da eterosessuali, sanno con certezza che Dio li odia e non tollera il loro amore.
Ad aggravare il tutto è come Daniel Mattson, autore del libro in quetsione, sostenga una tesi molto specifica: l'omosessualità è una malattia e la si può curare.

Mentre c'è chi ha lanciato una petizione per tentare di impedire l'evento di promozione omofoba, sulla pagina Facebook del vicesindaco (nonché medico abilitato a mettere le sue mani anche su pazienti gay) sono piovute le proteste di numerosi cittadini indignati. Ad esempio c'è chi commenta:

Partendo dal fatto che omosessuali ed eterosessuali ci si nasce, dunque non si può “diventare” né l’uno e né l’altro a comando. Io mi chiedo: perché mai dovrebbe fregare un cazzo a qualcuno se una persona è gay, etero, bisessuale, pansessuale, transessuale, ecc.? La cosa sbagliata di questa iniziativa è che si parli dell’omosessualità come una sorta di malattia dalla quale guarire, senza tutelare non solo tutti i cittadini non eterosessuali, ma soprattutto quei ragazzini che stanno appena scoprendo di essere gay/bi/trans, e che di conseguenza si sentiranno “sbagliati” e non accettati dalla società per quello che sono. Il comune di Angri dovrebbe promuovere l’accettazione di tutte le diversità, anziché imporre come “normale” un solo stereotipo di persona.

Come sciacalli che non vogliono perdere occasione per vomitare odio, i miliziani del partito di Mario Adinolfi si sono affrettati a rilasciare comunicati stampa in difesa del convegno. Ricorrendo al solito vittimismo e giurando sulla testa della Madonna che le loro preghiere contro i gay o i loro convegni di disinformazione  debbano essere intesi come «diritto d'opinione». La loro tesi è che se Mario Adinofli si dice infastidito dall'esistenza dei gay, è un suo inviolabile diritto fomentare odio e danneggiare le loro vite anche ricorrendo a menzogne e mistificazioni. La più grave ed inaccettabile è il suo attribuire a Dio ogni sua più perversa e mefistofelica pretesa, riempiendosi la bocca di vari «Dio viole», «Dio dice» o «Dio pensa» nell'evidenza di come lui non possa sapere che cosa realmente Dio pensi, dica o voglia. Eppure, lui dice che è Dio ad esigere la sua guerriglia contro il prossimo, così come sarebbe sempre lui a non volere si possa offrire dignità ai bambini nati da genitori che non si dicono cristiani.

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