Cirinnà: «Salvini aveva già svenduto l'Italia a Putin»


In 85 giorni, Lega e M5S non sono riusciti a creare un governo. Ora anche Di Maio pare essersi accorto che Salvini si era incaponito su un Savona che ci avrebbe portato fuori dall'euro al solo fine di tornare alle urne con un Berlusconi candidabile. E solo ora dice: «Salvini voleva il voto».
Nel frattempo il leader del Carroccio tenta di far montare la rabbia della sua gente. Attacca le istituzioni e si proclama espressione del «popolo» nonostante sia stato eletto dalla minoranza della minoranza che si è recata alle urne. I suoi dicono di voler «uccidere» Mattarella. E poco gli importa se l'uscita dall'euro non è mai stato tra i temi presentati in vista del voto.

Monica Cirinnà osserva un fatto che su queste pagine abbiamo più volte ipotizzato:



L'accordo sottoscritto tra Lega e Russia Unita ben spiega perché Salvini volesse un ministro che potesse uccidere l'Europa, un'unione che per anni gli ha pagato lo stipendio nonostante il suo assenteismo ben spiegasse quanto poco gli stesse a cuore.
L'articolo 6 del contratto prevedeva che «le Parti promuovono la cooperazione nei settori dell’economia, del commercio e degli investimenti tra i due Paesi». Ossia, Salvini si impegnava a fare ciò che Putin avrebbe voluto.
Il contratto prevede che «l'accordo è automaticamente prorogato per successivi periodi di cinque anni, a meno che una delle Parti notifichi all’altra Parte entro e non oltre 6 mesi prima della scadenza dell’accordo la sua intenzione alla cessazione dello stesso». Dunque perlomeno sino al 2022.

Già a gennaio del 2017, la Lega di Salvini aveva organizzato incontri per convincere gli imprenditori italiani a disinvestire dall'Italia ed investire in Crimea, dove «un operaio specializzato costa 100 euro al mese». Un'azione che forse avrebbe meritato maggior clamore sulla stampa, soprattutto quando a firmarla è chi basa sul suo populismo sullo slogan «prima gli italiani».
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