Kiev. Nazionalisti ucraini aggrediscono i partecipanti di un evento lbgt. La polizia si rifiuta di intervenire


A Kiev era in programma un evento organizzato da Amnesty International al fine di riunire gli attivisti LGBT di tutta la regione. La conferenza era intitolata "The Offensive Against LGBTI Rights as a Form of Censorship: The Russian Experience" e si sarebbe dovuta tenere in una sede privata il 10 maggio scorso.
Più di 20 militanti dell'estrema destra si sono presentati all'appuntamento ed hanno minacciato i partecipanti, ricorrendo anche alla violenza fisica nel tentativo di impedire lo svolgimento dell'evento.
Cinque agenti della polizia del distretto di Pechersk hanno assistito alla scena, ma si sono rifiutati di intervenire per proteggere gli attivisti LGBT. A quel punto, uno dei proprietari della struttura ha imposto l'annullamento della conferenza ed ha intimato agli attivisti lgbt di abbandonare i suoi locali.
Gli attivisti sono stati in grado di lasciare l'area solo dopo l'arrivo di ulteriori agenti di polizia. Non sono stati effettuati arresti.

Denis Krivosheev, vicedirettore dell'ufficio regionale di Amnesty International per l'Europa orientale e l'Asia centrale, ha dichiarato: «Considerata la reiterata inazione della polizia dinnanzi agli attacchi, non sorprende che i membri dei gruppi ucraini di estrema destra traggano vantaggio dalla loro impunità, sentendosi liberi di attaccare ripetutamente le persone e gruppi di cui non apprezzano le opinioni o l'identità».
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