Neppure la curia ferma l'odio dei seguaci di Adinolfi. Annunciato un «rosario riparatore» contro il Pride


Se la curia di Bergamo ha chiesto l'annullamento della blasfema preghiera contro i gay organizzata dai seguaci di Mario Adinolfi in una chiesa gestita dai frati cappuccini, i miliziani integralisti hanno già annunciato che proseguire nel loro tentativo di stuprare il nome di Dio quale mezzo di promozione di cieco odio contro un gruppo sociale che è da anni vittima delle loro continue aggressioni.
Dato che il punto focale è abusare della religione quale giustificazione alla violenza attraverso meccanismi propagandistici non dissimili da quelli utilizzati dall'Isis, il partito di Adinolfi annuncia l'organizzatore un «rosario riparatore» contro il Gay Pride di Bergamo.
Sulla loro pagina Facebook parlano di organizzare un momento pubblico di preghiera contro i gay che potrebbe trovare sede proprio davanti alla chiesa dei frati cappuccini che avrebbe dovuto ospitare la loro carnevalata blasfema. Parlano anche di «una riparazione spirituale al loro peccato, della quale a loro importa poco ma a noi tanto».
Per forza gli importa tanto! Stuprare il nome di Dio per sostene che omosessualità debba essere considera «un peccato» che va «riparato» è ciò che gli serve per potersi sentire legittimati ad odiare il prossimo. Scusarsi con Dio perché un fratello è nato diverso da loro è un atto di una violenza e di una barbarie inaccettabili, sufficienti a qualificare questa gente.
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