Onda Pride, domani parte da Bergamo la stagione dell'orgoglio gay


È da Bergamo che domani prenderà il via l’Onda Pride, la grande stagione dell’orgoglio arcobaleno.
Sono ventisette i cortei che quest’anno attraverseranno l'Italia, tre in più rispetto allo scorso anno. Per la prima volta, il Pride toccherà le città di Campobasso, Novara, Pompei, Siena, Ostia, Salerno, Trento.
Anche quella di bergamo sarà "una prima volta", enfatizzata dalle preghiere contro i partecipanti che erano state organizzate dal patito di Mario Adinolfi (salvo poi essere annullate su richieste della curia). Lo slogan della manifestazione sarà: "Educare alle differenze per combattere l'odio. Giù la maschera!".
Il calendario dell'Onda Pride prosegue serrato già dal weekend successivo: il 26 maggio appuntamento con altre due "prime volte", quelle del Salerno Pride e del Novara Pride. Si prosegue il 9 giugno con tre parate dell'orgoglio, il Roma Pride, il Pavia Pride e il debutto a Trento del Dolomiti Pride. Il 16 giugno, poi, è in programma una grande giornata dell'orgoglio arcobaleno: sono ben 8 infatti i cortei in programma, a Torino, Caserta,Varese, Mantova, Siracusa, Genova, Barletta e Siena. Il 23 giugno toccherà al Catania Pride, mentre il 30 giugno sarà la volta di Milano, Palermo, Pompei, Padova. Tre appuntamenti per il 7 luglio con il Bologna Pride, il Piemonte Pride a Alba e il Sardegna Pride a Cagliari, e altri due cortei sono in programma il 14 luglio, a Napoli e Ostia. Il 28 luglio l'Onda Pride farà tappa per la prima volta in Molise, a Campobasso, e contemporaneamente sfilerà per il terzo anno sulla riviera romagnola con il Rimini Summer Pride. Infine, anche per quest'anno l'onda arcobaleno chiude la sua corsa in Puglia con il Salento Pride di Gallipoli.

«In un Paese in piena paralisi politica -dichiara Gabriele Piazzoni, segretario nazionale Arcigay- in cui la questione diritti scivola costantemente in fondo alla lista degli impegni dei governi e dei partiti, sono strade e piazze i luoghi in cui ribadire e denunciare l'insufficienza delle politiche di inclusione delle differenze e di contrasto alle discriminazioni di gay, lesbiche, bisessuali e trans. Quest'anno l'Onda Pride è stata preceduta da una sorta di gara al ribasso tra sindaci di diversi colori politici, che negando patrocini e adesioni alle nostre manifestazioni hanno dato dimostrazione tangibile dell'arretratezza della nostra classe politica. L'orizzonte della piena uguaglianza pare non interessare questi amministratori, perciò è ancora più importante quest'anno portare nelle strade una mobilitazione fragorosa, piena di persone orgogliose e determinate, perché dalle strade deve ripartire la richiesta di diritti civili e social, più forte di qualsiasi opposizione, ostacolo o codardia. Appuntamento allora domani a Bergamo e da lì in tutte le altre 26 città di questa lunga stagione dell'orgoglio. La nostra onda è forte, impossibile fermarla».
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