Regione Liguria nega il patrocinio al Pride: «Non è in linea con le nostre politiche sulla famiglia»


Se la Città i Genova ha negato il patrocinio al Pride perché il sindaco diceva di aver visto le lamentele degli omofobi sui social network, la Regione Liguria ha seguito quell'esempio attraverso un metodo ancora più subdolo: la giunta ha disertato l'audizione richiesta dal coordinamento organizzatore.
Ilaria Gibelli del coordinamento Liguria Raimbow spiega che «ci avevano convocato dopo la nostra richiesta e oggi in aula c’erano solo i capi gruppo ma nessuno della Giunta. È  la prima volta che succede una cosa del genere: nessuno ci ha potuto motivare il perché della decisione. Siamo delusi e amareggiati, ci sentiamo presi in giro».
In una nota, l'assessore regionale alle Pari Opportunità, Ilaria Cavo, afferma: «Abbiamo negato il patrocinio perché si tratta di un evento non in linea con le nostre politiche sulla famiglia». Ed ancora: «È una scelta di diniego perché la manifestazione non rispecchia le politiche e le azioni di questa maggioranza».
Dinnanzi ad una manifestazione che porta in piazza una parte della società al fine di rivendicare la loro esistenza, fa sorridere si possa sostener che l'essere di "destra" possa permette di bollare alcuni cittadini e le loro famiglie come non idonee al modello da loro promosso: Berlusconi e le sue mogli; Salvini, le sue ex mogli, le sue fidanzate e le figlie avute al di fuori del matrimonio; la ragazza madre Giorgia Melonio il pluri-sposato Adinolfi e le sue donne sottomesse.
2 commenti