Savarese sostiene che le femministe vogliano imporgli l'eutanasia e cita Papa Francesco giurando che chi non vieterà l'aborto verrà ucciso


Sembra il copione già scritto da uno sceneggiatore poco capace: Filippo Savarese ha cosparso Roma con i suoi manifesti che riportavano slogan indecenti capaci di strumentalizzare persino il dramma del femminicidio. In maniera preventiva, ha piagnucolato su come alcune persone avrebbero protestato. Quando le proteste dei cittadini hanno portato all'oscuramento da lui auspicato, si è messo a starnazzare che il rispetto della dignità delle persona debba essere intesa come una forma di «censura».
Oggi è già pronto a diramare nuovi comunicati stampa in cui parla di fantomatiche minacce di morte che gli darebbero ragione sul fatto che bisogna vietare la libertà di scelta, bisogna impedire l'autodeterminazione e bisogna costringere le donne a partorire a forza.
Se la realtà dei fatti ci porterebbe ad osservare che non avrebbe senso parlare id "eutanasia" nel contestare i suoi manifesti volti a chiedere un divieto all'aborto, la sua ricostruzione cerca di propinarci il suo sostener che le "femministe" avrebbero fatto propria la sua tesi per cui se non si vieta l'aborto, qualcuno imporrà l'eutanasia ad altri in virtù di come lui non abbia vietato le unioni civili. Insomma, un minestrone in cui parole come "vita", o "famiglia" vengono usate a casaccio per rivendicazioni politiche che poco hanno a che fare con gli slogan populisti coniati dalla sua organizzazione.

L'uffici o stampa di Savarese ha inviato ai giornali una lettera intitolata: "Aborto, CitizenGO: Savarese denuncia ai Carabinieri scritta di minacce su un muro a Roma dopo campagna anti-aborto". Nella missiva annuncia anche che lui si è appropriato di quella "marcia per la vita" che è stata gestita da decenni da Forza Nuova e dai gruppi neofascisti.

Nella giornata di ieri Filippo Savarese, Direttore delle Campagne di CitizenGO Italia, promotrice della clamorosa campagna anti-aborto censurata dal Comune di Roma, ha sporto denuncia verso ignoti per la comparsa di una grande scritta rossa sul muro nel quartiere Nomentano, dove Savarese abita. La scritta invoca "Eutanasia per Savarese" ed è seguita dal simbolo dei collettivi femministi.
"Come diceva San Giovanni Paolo II e ha spesso ripetuto anche Papa Francesco -afferma Savarese- l'ideologia abortista è essenzialmente una cultura di morte. Significa che chi non riconosce la dignità del feto, l'Essere Umano più vulnerabile, non riconoscerà nemmeno quella delle persone nate e più sviluppate, e non si farà scrupoli a mettere in conto anche la loro morte".
Il Presidente della Fondazione CitizenGO Ignacio Arsuaga ha condannato la violenta scritta esprimendo solidarietà al Direttore dell'ufficio italiano a nome di tutti gli uffici internazionali, che lavorano in 12 lingue nel mondo. Dal canto suo, Savarese si dice più determinato che mai ad andare avanti per i diritti fondamentali dell'uomo e per i diritti delle donne, anch'esse vittime dell'ideologia abortista: "Mi aspetto che esponenti del Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle come Monica Cirinnà e Virginia Raggi condannino l'auspicio di morte nei miei confronti, e mi chiedo se il Comune rimuoverà la scritta con lo stesso zelo con cui ha rimosso i nostri manifesti", continua Savarese.

Se ci sarebbe da auspicare che la polizia possa far chiarezza su quella scritta per appurare se l'autore sia effettivamente parte dei gruppi accusati da Savarese e non un qualche integralista intenzionato ad offrirgli l'occasione per continuare a raccattare visibilità mediatica, immancabile è il suo sfruttare qualunque tema per promuovere le destre, è in un uso sistematicamente ideologico della religione che il dipendente italiano di Ignacio Arsuaga tenta di sfruttare anche papa Franceso per sostener che lui sia debba essere inteso come la voce di Dioe che ogni sua pretesa sia un dogma di fede.
Lui vuole che la femmina venga indottrinata alla sottomissione, vuole che ai gay sia vietato ogni diritto civile e pretende che le suole non promuovano il sesso sicuro. Non vuole le unione civili, non vuole i diritti dei bambini, non vuole la patirà di genere, non vuole i preservativi, non vuole la pornografia, non vuole l'educazione al rispetto, non vuole migranti, non vuole i bambini con genitori non cristiano, non vuole la libertà di scelta, non vuole il testamento biologico, non vuole le tutele giuridiche contro l'accanimento terapeutico...

Interessante è anche come pretenda le scuse delle sinistre, in quel sistema di propaganda per cui si accusa qualcuno di aver contribuito ad un crimine in modo da alimentare l'odio. È lo stesso stratagemma con cui questa gente pretende le scuse degli islamici quando si verifica un attentato, ben sapendo che quell'atto porterà gli ignoranti ad accomunare due realtà distinte sino a pensare che l'Islam sia sinonimo di terrorismo così come le destre neofasciste vogliono fargli credere.
Chiaramente Savarese non si è mai scusato per le minacce rivenute dai Sentinelli di Milano in virtù dell'odio omofobico che lui stesso promuove. In fondo lui mica vuole che si capisca che la responsabilità dei crimini d'odio sia attribuibile a chi quell'odio lo incoraggia.

Il proclamo si conclude con l'ennemsimo piagnisteo:

La campagna #stopaborto di CitizenGO Italia - condotta con 50 manifesti affissi a Roma recanti la scritta "L'aborto è la prima causa di femminicidio nel mondo" - ha dimostrato ampiamente come l’ideologia del politicamente corretto abbia travalicato ogni limite, attaccando e censurando chiunque non si conformi al pensiero unico. Al grido del “Diritto all’Aborto” sono stati vandalizzati manifesti regolamente pagati, attivisti LGBT e femministe hanno riempito la rete di insulti e offese, auspicando arresti e sporcando i muri di Roma con scritte violente.
“Minacce e censure politiche non ci fermeranno mai", conclude Savarese. "Questo sabato a Roma saremo migliaia alla Marcia per la Vita, per ribadire il nostro no all'aborto e il nostro grande Sì alla Vita". Questa mattina alle 12 presso la Sala Stampa Estera di Roma parteciperemo alla conferenza stampa di presentazione della Marcia per la Vita durante la quale migliaia di persone brandiranno copie esatte dei manifesti affissi a Roma e poi censurati dal Comune"

Curioso è come tutti i tempi di tutte le azioni da lui descritte sembrino cadere a fagiolo per la promozione delle sue iniziative. Se fossimo mal pensanti, potremmo domandarci se siano effettivamente tutte coincidenze.
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