Texas. Uccide il vicino perché avrebbe tentato di bacirlo. Per la giuria è solo omicidio colposo


Secondo un tribunale di Austin, in Texas, un presunto bacio gay basterebbe a giustificare l'omicidio di un uomo. È quanto accade nell'America di Donald Trump.
James Miller, 69 anni, è stato condannato solanente per omicidio colposo dopo aver pugnalato il vicino di casa Daniel Spencer.
I due erano amici e tre anni fa il sassofonista Spencer avrebbe invitato a casa sua il chitarrista Miller per ascoltare della musica. L'assassino dice che Spencer avrebbe cercato di baciarlo. «Fermati, non sono gay», gli avrebbe detto prima di pugnalarlo due volte.
«Ero nel panico per via dell’omosessualità –avrebbe detto Miller alla giuria– ho agito per legittima difesa: era più alto di me, più giovane e con un braccio più lungo. Pensavo che mi avrebbe fatto del male». Una ricostruzione definita «ridicola» dal procuratore Matthew Foye, ma sufficiente perché la giuria lo assolvesse dall'accusa di omicidio di primo grado. Non finirà in carcere e se la caverà con 100 ore di pubblico servizio e 11mila euro di risarcimento da versare alla famiglia di Spencer.
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