Unioni civili, due anni dopo. Nel 2018 si è registrato un incremento del 149,5%


Sono passati esattamente due anni da quando la Legge Cirinnà ha garantito un minimo riconoscimento alle famiglie lgbt. Nonostante i loro figli restino discriminati per volere degli integralisti e nonostante il nome della loro unione differisca nel nome da quel matrimonio che i seguaci di Mario Adinoòlfi dicono 1debba essere riservato solo a loro, l'Italia ha finalmente riscontrato ciò che il fondamentalismo cristiano avrebbe preferito fosse ignorato: i gay esistono, vivono ed amano.
Si tratta di uno smacco per quei sedicenti "cristiani" che avevano dedicato anni della loro vita a coltivare odio contro i gay raccontando che fossero tutti promiscui, immeritevoli di avere una famiglia fondata "sull'unione di un uomo e una donna" che dicono venga ben rappresentata nella sua sacralità da Giorgia meloni (ragazza madre) da Matteo Salvini (sposato, divorziato, fidanzato con più ragazze dopo aver avuto una figlia con una donna che non era la sua attuale moglie), da Silvio Berlusconi (sposato e divorziato più volte, tra olgettine e assessori regionali che si vestivano da suore quando non era in compagnia di Rubi Rubacuori) e Mario Adinolfi (due matrimoni e mogli che dice debbano sottomettersi a lui in quanto donne). Loro sì che sono espressione della sacralità della famiglia voluta da Dio, non quei gay che vivono unioni civili monogame!

Se la legge venne approvata l’11 maggio del 2016, si dovette attendere il 29 luglio prima dell'entrata in vigore del decreto ponte che permise le prime unioni. Nel 2016 si unirono civilmente 2.433, oggi il numero è salito a 6.073 con un incremento del 149,5 per cento nell'ultimo anno.
le statistiche indicano che il numero di unioni civili è maggiore nelle città in cui l'omofobia è meno viva. Resta dunque la discriminazione e la paura per chi vive nei piccoli centri o in aree meno tolleranti, con numeri che parlano di un numero di unioni significativamente inferiore ad indicare come alcuni cittadini siano costretti a non poter vivere liberamente la propria storia d'amore a causa di quei fondamentalisti che si dicono "cattolici" mentre promuovono odio contro di loro.
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