Vigile scatta la foto al cadavere con la camicetta sbottonata per i tentativi di rianimazione: «Ancora calda»


Torino. Una donna viene stroncata da un malore vicino alle bancarelle del mercato. Ha la camicetta aperta perché i soccorritori del 118 hanno provato a rianimarla. Un un commissario della polizia municipale le scatta una foto e la invia ad un collega, ma solo prima dopo aver commentato: «Ancora calda».
La vittima era la zia di una vigilessa che lavora nello stesso commissariato, la quale è venuta fortuitamente a conoscenza dell'accaduto. La donna ha dapprima pensato di chiedere il trasferimento, ma dato che la sua situazione familiare non glielo avrebbe consentito, ha optato per chiedere provvedimenti al comando. Dopo un'inchiesta-lampo, le è stato detto che «il comando ha ritenuto che non siano emersi elementi sufficienti a sostenere contestazioni di addebiti in via disciplinare» né «ragioni per assumere provvedimenti di altro genere».
Nonostante i suoi superiori abbiano cercato in ogni modo di dissuaderla, la vigilessa sporge denuncia. Il procuratore aggiunto Paolo Borgna avvia accertamenti senza qualificazioni di reato prima di archiviare il caso. L'avvocato della donna non demorde e presenta un altro esposto. Questa volta è stata avviata un’indagine per «vilipendio di cadavere».
Il commissario sotto inchiesta si è affidato all'avvocato Roberto De Sensi, il quale basa la sua tesi difensiva sul sostenere che «il messaggio è partito per errore, nel tentativo di spedire la foto alla posta elettronica dell’ufficio». Tra qualche settimana il giudice per le indagini preliminari deciderà se il comandante dovrà andare a processo.
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