Diffamazione a firma CitizenGo: «Il Toscana Pride promuove la pedofilia. Abbiamo denunciato chi lo patrocina»


È a nome di Filippo Fiani che la CitizenGo di Filippo Savarese ha avviato una campagna diffamatoria contro il Toscana Pride, accusando gli organizzatori di promuovere la pedofilia.
In quello spopolare di sigle che viene spesso usato dal fondamentalismo cattolico per moltiplicare la propria presenza, la lettera risulta firmata a nome di un fantomatica associazione culturale “Difesa dei Valori Valdarno". Una semplice verifica permette di appurare come il vero mandante risulti l'adinolfiniano che presiede la sezione di Arezzo della Manif pour tous (ossia, una delle molteplici realtà anti-gay presiedute da Savarese, già dipendente del fondamentalista spagnolo Ignacio Arsuaga).

La petizione presentata da Fiani fa leva sul denaro, sostenendo che le iniziative a favore delle minoranze non debbano poter essere finanziate a spese della collettività. Il tutto, in quel quadro ideologico in cui il fondamenta pretende contemporaneamente che i gay paghino i suoi privilegi senza poter beneficiare di pari diritti. Ed è così che al Governatore della Toscana chiede:

Le chiediamo di ripristinare la legalità, perché i patrocini non sono strumenti di propaganda politica o da usare in modo lobbistico e preferenziale, ma servono a dare la possibilità a tutti di comprendere se un evento è rispettoso dell'ordine pubblico. Non possiamo permettere che i soldi dei contribuenti, già pochi, vengano sperperati per motivi ideologici e di parte.
Le chiediamo di togliere il patrocinio al Toscana Pride e sia dalla regione che ta tutte le amministrazioni provinciali e comunali e di sospendere e far sospendere ogni eventuale finanziamento pubblico a questo evento.

Se è curioso che Fiani non si lamentasse quando il Comune di Arezzo ha patrocinato la presentazione del suo libro (rigorosamente promosso dalla CitizenGo), inaccettabile è il testo che accompagna la missiva.
Si parte con il solito uso dell'omofobia come mezzo di promozione dell'estrema destra. Scrive Fiani:

Curiosamente, la divisione appariva ed appare evidente: le amministrazioni legate al PD o ai Cinque Stelle, conferivano il loro patrocinio, con l’erogazione con contributi in denaro o con l’offerta di servizi gratuiti, mentre i comuni di centrodestra lo negavano.

Attraverso la più becera diffamazione, l'integralista passa ad accuse sempre più assurde:

Leggendo il manifesto del Toscana Pride mi sono domandato come il mio Comune, la Provincia di Arezzo e la Regione Toscana, avessero potuto portare i loro gonfaloni in mano ad assessori e sindaci con tanto di fascia tricolore ad un manifestazione che promuove a chiare lettere:
- la poligamia (vietata dall’art. 556 del codice penale)
- la ridefinizione di famiglia (riconosciuta nella Costituzione)
- l’adozione ai single e alle coppie omosessuali (espressamente vietata dalla legge sulle adozioni)
- il matrimonio egualitario (dichiarato non necessario e normato appena due anni fa dalle unioni civili, quale formazione sociale specifica diversa dalla famiglia)
- l’autoinseminazione per le donne single e l’utero in affitto (vietati dall’art. 12 della legge 19 febbraio 2004 n. 40, recante Norme in materia di procreazione medicalmente assistita, con divieto esteso anche alla fase pubblicitaria al comma 6 del medesimo articolo)
e, probabilmente la pedofilia, quando ad un certo punto il manifesto parla di “promuovere le relazioni sessuali basate sul consenso” (che senso ha se si sta parlando di due adulti?).

Se parlare di poliamore non ha nulla a che vedere con la poligamia, falso è il suo spergiurare che la Costituzione sancirebbe l'eterosessualità del matrimonio dato che gli unici distinguo sono contenuti all'interno del codice civile. Lui giura su Dio che «naturale» debba essere inteso come sinonimo di «eterosessuale», ma il fatto che lui se ne dica convinto non vuol certo dire che sia vero.
Falso è il suo dichiarare che le unioni civili non formino famiglie, così come imbarazzante è come un fondamentalista che ha adottato alcuni dei suoi figli si batta contro l'adozione altrui, giurando che il suo essere amante della vagina faccia differenza nella crescita dei due minori che si è procurato all'estero.
Non degno di commento è il suo sostenere che il documento parli di "utero in affitto" anche se pare improbabile che qualcuno abbia usato quel termine, coniato dal fondamentalismo cattolico allo scopo di disprezzare la gpa. Il tutto nell'incuranza di una realtà che indica negli eterosessuali i maggiori fruitori della gpa o di come sia lui a promuoverla dato che si batte per impedire che le famiglie gay possano dare una casa ai bambini abbandonati dai loro genitori etero.

Degno di una nota a parte è il riferimento alla pedofilia, vomitato come ennesimo tentativo di screditare e denigrare un intero gruppo sociale sulla base di falsi pregiudizi.
La malafede pare evidente a fronte di una lettura malata di un chiaro concetto espresso nel documento, ossia la volontà di «promuovere una cultura relazionale basata sul consenso e sull’equità». Dato che Fiani fu tra i primi ad insultare pubblicamente le studentesse violentate da due carabinieri a Firenze, dovrebbe ben sapere che esistono relazioni non consensuali e che ci sono fondamentalisti che le promuovono in nome di quello che sostengono sia la supremazia dell'uomo sulla donna.

Si passa così alle minacce legali:

Chiedo, pertanto, di verificare se tali patrocini consistenti in erogazioni di denaro pubblico per pubblicizzare e promuovere atti contrari alla legge vigente, oltre ad essere lesivi dei cittadini che, pur riconoscendo il loro diritto a manifestare, non si sentono rappresentati da queste istanze, ma vi si vedono trasportati nelle istituzioni e nei gonfaloni presenti, costituiscano un ipotesi di responsabilità contabile per uso scorretto e indebito di denaro pubblico, con conseguente danno erariale ai sensi del R.D. del 12 luglio 1934, n. 1214 e successive modificazioni, sino alla legge 14 gennaio 1994, n. 20 e successive modifiche.
È infatti illegittimo patrocinare e sovvenzionare manifestazioni così nettamente contrarie alle leggi dello stato; anche con patrocini gratuiti, utilizzando soldi pubblici nel lavoro svolto dalla giunta e dal personale amministrativo, nella pubblicità e nella messa a disposizione di spazi e servizi. Nei casi più gravi come la pubblicizzazione della gestazione per altri o utero in affitto, si compie peraltro un illecito ancora più grave con il patrocinio ad attività che prevedono sanzioni consistenti (legge 40/2004 cit.) e addirittura la pena della reclusione.

Segue l'annuncio di un suo esposto, presentato con tutti i toni dell'intimidazione:

Per tali ragioni, il sottoscritto Filippo Fiani, come meglio identificato in epigrafe, nella sua qualità di Presidente dell'associazione culturale Difesa Dei Valori Valdarno, domiciliato presso l’Avv. Francesco Vannicelli ha proposto un esposto alla Procura Regionale presso la Corte dei Conti affinché vengano disposti gli opportuni accertamenti in merito a tutti i fatti esposti, ed affinché si proceda per sanzionare le condotte indicate nel presente atto, sotto il profilo della responsabilità contabile, con eventuale trasmissione alla competente Procura della Repubblica se si ravvisassero più gravi ipotesi di reato.

Sembra curoso che Fiani parli di «pochi soldi dei contribuenti» mentre chiede si investano risorse nella causa legale da lui intentata a fronte di patrocini gratuiti. Forse spera che gli adepti della CitizenGo siano sufficientemente analfabeti da non capire chi è che davvero provoca esborsi a danno della cittadinanza solo perché vuole sentirsi dire che i suoi coiti meritino maggiori diritti sociali e civili.
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