I premi della 32esima edizione del Festival MIX Milano


Si è conclusa la 32esima edizione del Festival MIX Milano. Il premio per il miglior lungometraggio è stato assegnato al film "Venus" di Eisha Marjara (Canada, 2017) in quanto ritenuto  «capace di trattare con ironia e semplicità le tematiche relative all’identità di genere, alla genitorialità e all’autodeterminazione. Che è riuscito a narrare in modo brillante realtà troppo spesso relegate al dramma, qui invece trasformate in messaggio di speranza».
Il concorso documentari ha visto il trionfo di "Mr Gay Siria" di Ayşe Toprak (Turchia, Francia, Germania 2017) per «aver raccontato, con grande capacità filmica e sensibilità, la vita e le difficoltà di chi è costretto a vivere la doppia esclusione di clandestino fra i clandestini, ma non smette di sperare in un domani di rispetto e uguaglianza». Una menzione speciale è stata riservata a "Bixa traversty" di Claudia Priscilla e Kiko Goifman (Brasile 2018) per «aver raccontato il corpo come territorio di scontro/incontro di linguaggi e lessico, ridefinendo l’identità nella sua complessità».
Il premio come miglior cortometraggio + stato assegnato a "Marguerite" di Marianne Farley (Canada 2017) Per «l’originalità del tema trattato che ci ha fatto riflettere su una realtà troppo poco presa in considerazione, ovvero il tema dell’ageing, la sessualità e l’affettività vissuta dalle persone anziane, legata al confronto generazionale tra due donne lesbiche; confronto che ha messo in evidenza i passi avanti che ha fatto la comunità LGBT+ in un lasso temporale davvero breve». Una menzione speciale è stata riservata a "Calamity" di Séverine De Streyker e Maxime Feyers  (Canada 2016) per «la visibilità del tema nei confronti di una realtà che non è ancora adeguatamente rappresentata nella nostra società: la transessualità«».

Il premio MIX LaF per il miglior documentario è stato assegnato a "The passionate pursuit of Angela Bowen" di Jennifer Abod (USA 2016) per «la capacità di raccontare la complessità di una donna apparentemente semplice. Attraverso le parole di chi l’ha conosciuta, Angela Bowen, danzatrice, insegnante, madre, attivista omosessuale, brilla per il suo grande entusiasmo, passione e tenacia, sul palcoscenico come nella lotta per i diritti propri e altrui».
La menzione Cultweek al miglior lungometraggio è stata assegnata a "Marilyn" di Martín Rodríguez Redondo (Argentina, Cile 2018) mentre il premio del pubblico per il miglior lungometraggio è stato cosegnato a "Just friends" di Ellen Smit (Paesi Bassi 2018).
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