Mondiali 2018. Gustatevi lo splendore della Russia cristiana ora che ha terminato di massacrare i suoi randagi


Le immagini televisive ci mostrano stadi ingenieristici e strade pulite da ogni singola cartaccia quale sfarzo che lo zar Putin vuole sia mostrato all'occidente.
Eppure, come già accadde per le Olimpiadi Invernali di Sochi, le principali strade russe sono state "ripulite" dai randagi attraverso l'uso di cibo avvelenato, cerbottane e dardi avvelenati.
Circa un quarto dei cani russi è randagio (con cifre oltre tre volte superiori all'Italia) e si stima che siano circa due milioni quelli localizzati nelle 11 città che ospitano i Mondiali.
Se nella maggior parte dei casi si tratta di animali abituati ad interagire con l'uomo, al punto da rispettare la viabilità stradale o di sapere quali spazi occupare, a fronte di circa un randagio ogni 300 abitanti nel 2007 si sono contati oltre ventimila attacchi a persone, ottomila dei quali hanno richiesto l'intervento di medici e polizia. Vien da sé che la Russia non volesse rischiare di mostrare la malgestione del problema dinnanzi all'Occidente, motivo per cui hanno preferito una strage.
In alcuni casi si è ricorso a vere e proprie squadre della morte formate da tiratori scelti, dotati di cerbottane con dardi avvelenati, che cacciavano i randagi da eliminare. Li abbandonavano morenti per strada dato che l'importante era fare numero: ogni animale ucciso veniva ricompensato con circa mezzo euro.
Ricollocare quegli animali o gestire la loro riproduttivà avrebbe richiesto soldi e impegno, una strage era un'assai più economica. Cruenta, inumana ma conforme allo stile di quel Putin che le destre neonaziste indicano come il «difensore dei valori cristiani».
Ora buona partita, se avrete il coraggio di guardarle.
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