Camilleri contesta Salvini, i neofascisti gli augurano la morte: «Muori vecchio bavosi. Accogli spese tue il negrume»


Andrea Camilleri, creatore del celeberrimo commissario Montalbano, dice che l'estremismo di Matteo Salvini sia molto simile a quello del Duce. In una lunga intervista rilasciata a Repubblica, lo scrittore siciliano non nasconde la sua preoccupazione per il futuro dell’Italia, asserendo: «Non voglio fare paragoni, ma intorno alle posizioni estremiste di Salvini avverto lo stesso consenso che a dodici anni, nel 1937, sentivo intorno a Mussolini». Osserva anche che lo sdoganamento dell'inumanità e dell'odio «fa venire alla luce il lato peggiore degli italiani, quello che abbiamo sempre nascosto. Prima di tutto il razzismo».

Se Camilleri ha detto di non voler fare paragoni, Il Primato Nazionale afferma che Camilleri «attacca il governo e afferma che Matteo Salvini è il nuovo Duce». Poi, facendo leva sul nazionalismo che tanto piace ai gruppi neonazisti, prosegue strumentalizzano ogni parola e sostenendo che «secondo Camilleri gli italiani sono un popolo razzista, che ha cercato di tenere nascosto dietro l’immagine di “italiani brava gente”. E nel dirlo rievoca la tiritera di quando lui negli anni Sessanta andava a Torino a lavorare in Rai e leggeva cartelli in cui c’era scritto “Non si affittano case ai meridionali”. Ma soprattutto Camilleri ce l’ha con il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, che lo scrittore non esita a definire marziano e mafioso».
Apprendiamo così che Forza Nuova non tollera si possa constare il loro nuovo duce, il fiero condottiero che sta sdoganando ogni più perversa forma di intolleranza a gratificazione dei loro pregiudizi.
Forse poco esperti nel far di calcolo, i redattori de Il Primato Nazionale paiono non comprendere che il 17% di voti ottenuti da Salvini non siano una maggioranza dato che l'87% del popolo italiano si era espresso contro di lui, eppure giurano: «Viene da chiedersi il motivo per cui Camilleri, che tanto critica il popolo italiano che ha dato il suo consenso a Salvini, non critichi lo stesso popolo che a ogni sua uscita in libreria fa andare a ruba le avventure del suo commissario Montalbano. Ma di questo Camilleri sembra non curarsene».

Tra i commenti emerge l'odio e la violenza verbale che caratteristica il neofascismo vicino a Salvini:

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