Giorgia Meloni chiede la censura di "Storie del Genere", sostenendo che rassicurare i bambini sia «indottrinamento»


Forse nel tentativo di emulare Matteo Salvini, la signora Giorgia Meloni sta trascorrendo il suo tempo  sui social network nel tentativo di aizzare i suoi elettori all'odio attraverso espliciti inviti a dare libero sfogo ad ogni loro malumore, pregiudizio o insoddisfazione.
La sua nuova crociata è contro il programma "Storie del Genere" su Rai3, per il quale censura. Sostenendo che rassicurare i bambini sul fatto che nessuno sia sbagliato debba essere ritenuto «indottrinamento», è ripetendo a pappagallo la propaganda di Massimo Gandolfini che scrive:



Se è surreale osservare come ora sostenga che la sessualità sarebbe un tema delicatissimo quando poi nei documenti ufficiali scrive che i genitori sarebbero perfettamente in grado di trattarlo anche se omofobi o trogloditi, non è chiaro quale sarebbe la «dittatura» di una società in cui le tematiche possano essere affrontate e non censurate come lei chiede.
Che a lei non piacciano le presone lgbt lo si era già capito quando ha cercato di ottenere voti vendendo odio contro di loro, ma sinceramente questi suoi commenti mestruati se li potrebbe anche risparmiare. E se quest'ultima frase pare sessiste, sia chiaro che lo è: ma è ciò che la signora Meloni chiede venga insegnato ai figli degli altri in base all'ideologia di quel fondamentalismo con cui lei collabora a danno della società.

Il programma affrontava il tema della disforia di genere attraverso interviste intime e analitiche realizzate da Sabrina Ferilli. Il passaggio contestato dalla meloni è un'evidenza che si osserva praticamente in ogni coming out: la difficoltà nell'affrontare l'infanzia quando non si hanno riferimenti per capire che non c'è nulla di sbagliato in sé.
A giudicare dalle parole del post, è porbabile che la signora meloni non l'abbia manco visto prima di chiederne la censura.

Tra i commenti leggiamo le solite opinioni pontificate da chi pare non aver manco capito di che cosa si stia parlando (pensiamo anche solo a chi scrive «lasciate stare i bambini» dinnanzi ad una donna transessuale che ha semplicemente parlato delle difficoltà avute ad accettarsi quando era poccola):



Chissà che qualcuno non voglia spiegare a quell'ultima commentatrice che nell'osannata Russia di Putin la GpA è legale e praticata in strutture pubbliche. Il fatto che Gandolfini non abbia nulla da ridire è solo perché in Russia i bambini vengono dati solo a coppie eterosessuali. E chissà non gli si voglia dire che lì le donne sono davvero sfruttate, non certo come in Canada o Stati Uniti in cui i diritti umani sono garantiti.

Ma il delirio pare inesauribile:




Sul serio. Questa è gente che dare non aver capito che sono proprio i bambini ad aver bisogno di rassicurazioni e che sono loro a soffrire quando non trovano persone che li rappresentino. Come si può dire che un bambino debba essere «lasciato in pace» quando la signora prima diceva lo si dovesse ritenere «anormale»?
Il problema è il bambino che vuole giocare con le bambole o la bambina a cui piace il calcio ma si sente deriso e giudicato dal pregiudizio. Il sostenere che i bambini verrebbero «confusi» o che altri vogliano «renderli» diversi è pura follia! Ma è davvero così difficile capire che esiste la diversità? E la signora meloni dorme tranquilla sapendo di aver creato odio grazie all'ignoranza dei suoi (pochi) elettori?

Ed ancora, troviamo chi dica che si diventerebbe transessuale «per moda» o chi dice che «i gay devono nascondersi perché modelli negativi per la società». Qualcuno sostiene che le persone lgbt dovranno vedersela da soli quando saranno grandi, forse ignorando che anche loro dovranno vivere un'adolescenza che Fratelli d'Italia vorrebbe rendergli il più difficili possibili:



C'è poi il filone di chi dice che il rispetto sia cosa da comunisti o chi chiede si licenzi chi osa parlare di persone lgbt. Sbrigativo è anche chi dice che le persone lgbt dovranno arrangiarsi quando cresceranno in virtù di come a lui non freghi nulla di chi non è lui stesso.
Degno di nota è anche chi dice che l'omosessualità sarebbe causata da un virus nell'aria o chi sostiene che la Ferilli sarebbe pedofila:



E se alla tizia del «virus nell'aria» non passa neppure nell'anticamera del cervello che i gay ci sono sempre stati e che forse oggi si dichiarino più di quando la parte politica vicina alla Meloni li mandava al confino o nei campi di sterminio, gli insulti proseguono:



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