La democrazia è morta?


In Italia può capitare che chi ha preso il 17% dei voti venga messo nella condizione di poter decidere per tutti, magari stabilendo pure che i diritti delle 250mila persone che hanno partecipato al Milano Pride possano essere calpestati in ode ai pregiudizi dei 75mila leghisti di Pontida.
E quando i sette rappresentanti dell'omofobia organizzata vengono ricevuti da due ministri ed un sottosegretario per discutere di come danneggiare la maggioranza al fine di compiacere i propri elettori, l'impressione è che la democrazia sia morta.
Quante persone hanno votato Forza Nuova? Nessuno, eppure è un esponente vicino a Forza Nuova ad essere lì a chiedere un posto al tavolo del Miur in modo da poter stabilire come debbano essere educati i figli altrui. E con lui c'è pure quella squadra che ha creato non poche proteste mentre girava l'Italia con un pulmino di promozione transofobica pagato dall'integralista spagnolo Ignacio Arsuaga, sostenendo ora che siano loro a dover stabilire come affrontare il tema delle classi. Visti i loro manifesti, c'è da chiedere se non pretenderanno lo sterminio sistematico di qualunque adolescente trans frequenti una scuola, magari gettandolo dai tetti dei palazzi come sono soliti fare i loro colleghi fondamentalisti che stanno dall'altra parte del Mediterraneo.
Se sappiamo che l'ideologia di Massimo Gandolfini è inesorabilmente destinata al fallimento, è altrettanto vero che oggi è lui ad essere messo nella posizione di poter impunemente danneggiare intere vite. Quando Fontana vuole negare le famiglie ad alcuni cittadini, quei cittadini non avranno una seconda possibilità anche quando la sua ideologia sarà stata sconfitta. Saranno vite sacrificate, rovinate per sempre. E questo a causa di una minoranza che spera di poter compiacere i pregiudizi di una minoranza a danno della maggioranza dei cittadini.
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