La foto di Renzi sull’Air Force Renzi è una bufala, ma il populismo deve essere sempre contro qualcuno


C'è da chiedersi a cosa servano Camera e Senato se nell'attuale assetto politico tutto viene deciso sui social network mediante i proclami propagandistici in cui i singoli leader dicono ai propri elettori che cosa hanno deciso (ovviamente senza passare da quella scocciatura che è la discussione parlamentare, al punto che per il primo e unico decreto di Lega-M5S già si parla di voto di fiducia).

I pentastellati dichiarano:



Se l'annuncio viene fatto in pompa magna attraverso immagini brandizzate con il logo di partito, bisognerebbe quantomeno verificare se la decisione sia stata messa nero su bianco o se si rischi di assistere ad una carnevalata come la chiusura dei porti decisi sulla base dei tweet di Matteo Salvini senza che fosse mai emanato un solo decreto.

Inoltre non è chiaro se l'operazione costerà più soldi del mantenimento dell'aureomobile, così come è opinabile si possa parlare di Renzi... ma si sa, nel mondo del populismo odierno abbiamo un Matteo Salvini che giura su Dio che Conte sarebbe stato scelto dal popolo italiano anche se non era indicato nelle schede elettorali, così come abbiamo politici che passano la loro giornata a dire che è sempre colpa di qualcun altro. Finiti gli insulti di Matteo Salvini contro la Boltini, denunciato chi osava contestarlo e aizzato l'odio dei suoi proseliti verso l'oppositore Saviano, dato che era era difficile dare la colpa agli immigrati anche in questo caso, ecco che si recupera il vecchio nemico. La loro politica non è per la gente, è contro qualcuno. In un quotidiano insulto che rischia di fomentare il bullismo e di rendere l'italia un Paese invivibile.

ma dato che le fake-news sono l'anima del populismo, i pentastellati hanno subito diffuso la notizia che Renzia avrebbe usato il “suo” Air Force Renzi. In realtà si sta parlando di un aereo di proprietà di Ethiad dal 2006 che è entrato nelle disponibilità del governo italiano nel 2016. E dinnanzi a quella bufala, lo stesso Renzi smentisce:



In effetti i documenti indicano che quell’aereo non era “di Renzi” ma nelle disponibilità della Repubblica Italiana per voli di Stato. Risulta anche che l'unico presidente del Consiglio ad averlo utilizzato sia stato Paolo Gentiloni, ma è nella negazione dei fatti che vari utenti di Twitter hanno iniziato a sostenere che Renzi menta perché loro hanno le prove dato che sull'Internét hanno trovato delle foto:



Peccato che nell'immagine a sinistra sia ritratto l'arrivo di Renzi negli USA il 18 ottobre 2016. La foto mostra chiaramente che quel bimotore non può essere l’Air Force, dato che si dovrebbe essere un quadrimotore. Ciò ci porta a presumere che quello fosse un A319CJ.
Nella fotografi a destra, la scritta sulla fusoliera mostra chiaramente si tratti di uno dei tre Airbus A319-CJ in dotazione al 31° Stormo dell’Aeronautica Militare, spesso utilizzato per i voli di Stato. Si tratta della flotta che Giuseppe Conte ha utilizzato per andare al G7 in Canada.

A testimoniare la falsità delle bufale diffuse in rete pare sufficiente anche la propaganda pentastellata, nella quale si vede chiaramente che l'areo che verrà dismesso (chissà con quali costi) non è quello delle fotografie diffuse sui social:



Surreale è come sui social network si sia arrivati a sostenere che Renzi avrebbe usato un  aereo persino due anni prima dell'acquisto. Fosse vero, avremmo fatto malissimo a non esserci tenuti un uomo in grado di viaggiare nel tempo:



Se è opinabile ma lecito che Tonielli e Di Maio si facciano selfie mentre dismettono beni dello stato senza chiarire quali costi avrà  l'operazione (sia mai si copra che 18mila persone resteranno a casa come nel cado del loro "decreto dignità"), meno lecito è che i social network si riempiano di immagini false diramate allo scopo di denigrare e diffamare qualcuno. La critica politica è lecita e Renzi non è certo senza peccato, ma sarebbe doveroso avere la decenza di attaccarlo riguardo alle idee e non sulla base di fake-news.
Non meno preoccupante è come il nuovo governo ci voglia far capire che loro andranno avanti a proclami e non a fatti. Si annunceranno cose non ancora fatte e senza che esistano gli estremi per verificarne i contorni. Il tutto in attesa che Tonielli e Di Maio si facciano un selfie dinnanzi ai 49 milioni che il loro alleato Salvini deve restituire allo stato dopo la truffa agli italiani orchestrata dal suo partito.
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