Ravenna, la Provincia di Modena ed altri 11 comuni aderiscono alla rete antidiscriminazione


Nonostante il senatore leghista Simone Pillon sostenga che la priorità del suo partito è la distruzione della Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, continuano a crescere le adesioni.
Ad aggiungersi alle pubbliche amministrazioni impegnate nel contrasto ad ogni forma di bullismo e di violenza basata sull'orientamento sessuale troviamo i comuni di Ravenna, Aiello del Friuli (UD), Arzano (NA), Cocquio Trevisago (VA), Gradisca d’Isonzo (GO), Lucera (FG), Peschici (FG), San Pietro in Casale (BO), San Severo (FG), Staranzano (GO), Stornara (FG), Stornarella (FG) e la Provincia di Modena.
Si tratta di nuove leve che sopperiranno l'abbandono deciso dalla Lega e dal centrodestra a Piacenza, Udine, Sesto San Giovanni e il Friuli-Venezia Giulia.
Quello a cui stiamo assistendo non è più politica, è un tentativo di d'umanizzare il Paese in modo da potersi garantire un fatturato grazie a paure e odio. Ed è così che il primo passo è sostenere che in fondo la discriminazione non è sbagliata, che si legittimo mettere in discussione chi difende i bambini dal bullismo. L'odio è moneta di scambio, quindi un bene da difendere e da promuovere, sia mai che qualcuno inizi a non gradire più le immagini dei migranti che affogano nel Mediterraneo mentre Salvini insulta i soccorritori.
Il bambino gay è un bambino ritenuto sacrificabile da un nuovo nazionalismo che sta tentando di creare un regime identitario basato sul maschio padano, bianco, eterosessuale e sedicenti cristiano. Naturalmente poi si potranno avere figli mediante adulterio come nel caso di Salvini, si potrà essere mamme single come la Meloni o si potrà approfittare della legalizzazione della prostituzione promessa dalla Lega... l'importante è che si faccia sesso con una donna e che si chieda una multa di mille auro a chi non espone simboli cristiani in offesa alle altre culture.
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