Siamo alla presa in giro: Giorgia Meloni attacca Macron per l'intervento francese che lei appoggiò


Quella stessa Giorgia Meloni che oggi attacca Macron per l'intervento francese in Libia nel 2011 è la stessa Giorgia Meloni che nel 2011 votò a favore dell'intervento italiano a supporto dei francesi. Siamo dunque in un clima di propaganda in cui i politici vengono pagati centinaia di migliaia di euro all'anno al solo fine di prendere in giro i cittadini quando non stroppo impegnati a danneggiare le loro vite attraverso il tentativo di sfruttare l'odio sociale a vantaggio del proprio portafogli.

Difendendo il razzismo che le permettette di fatturare sulla vita umana, è attraverso i social network che la signora scrive: «Nessun’altra nazione al mondo avrebbe accettato di sentirsi rivolgere le parole che Macron ha rivolto all'Italia. Irresponsabile semmai è chi nel 2011 è andato a bombardare la Libia per interessi economici!».
Se forse qualcuno dovrebbe spiegarle che Salvini rappresenta solo il 17% dell'elettorato e che risulta in profonda malafede chiunque gli attribuisca la rappresentanza di un popolo che all'83% lo ha respinto alle urne, surreale è come la signora neghi l'evidenza di come lei abbia votato a favore dell'intervento italiano a supporto dei francesi e contro qualunque intervento per la difesa dei profughi (sia mai che la situazione non degenerasse e lei non potesse commercializzare il suo razzismo):



Durante la medesima seduta, anche il capogruppo legista Reguzzoni votò a favore del'intervento militare in Libia e contro l'adozione di misure per gestire i profughi. Oggi racconta che Salvini li avrebbe voluti aiutare a casa loro. E qualcuno ci crede pure!
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