Banda rompeva ossa e mutilava arti ai disperati per truffare le assicurazioni. Su Internet c'è chi deride le vittime o chi invoca la secessione


Per pochi spiccioli erano disposti a farsi rompere le ossa o a farsi amputare arti, peraltro senza mai incassare la cifra promessa da una banca criminale che li usava per inscenare finti incidenti stradali ed intascare centinaia di miglia di euro da truffe assicurative.
La banda reclutava soprattutto giovani, spesso adescati nei pressi della stazione. Disoccupati, tossicodipendenti, persone affette da problemi di alcolismo e ritardi psichici erano i loro obiettivi preferiti. Gli promettevano dai 300 ai 500 euro per spezzargli le ossa, di più se si fossero lasciati amputare un arto.
«La prospettiva illusoria di intascare lauti risarcimenti aveva facile presa su soggetti disperati e indigenti, che acconsentivano a subire lesioni di particolare gravità, illusi dalla promessa che il risarcimento assicurativo sarebbe stato enorme, tanto più consistente quanto più grave sarebbe stata la mutilazione e la frattura cui si sottoponevano», spiegano gli investigatori.
Le indagini della polizia sono iniziate nel gennaio del 2017, a seguito della morte del giovane tunisino Yacoub Hadri. L'immigrato aveva accettato la loro proposta e si era fatto spezzare tibia e perone, ma poi era morto per un arresto cardiaco causato dalle dolorose fratture che gli erano state inferte. Il decesso apparve subito sospetto agli investigatori che incaricarono un esperto di indagare, appurando ben presto come quelle lesioni fossero incompatibili con l'incidente dichiarato all'assicurazione: uno scontro tra un'auto e un fantomatico scooter che sarebbe stato guidato dalla vittima.
Tra i 60 indagaci c'è anche l'infermiera Antonia Conte, 51 anni, e l’avvocato Graziano D’Agostino, 42 anni. Era l'infermiera a procurare degli anestetici che potessero lenire leggermente gli atroci dolori inferti alle vittime. I pm spiegano come «gli arti venivano appoggiati in sospensione tra due blocchi di pietra o cemento e con violenza, sulla parte dell’arto sospesa, veniva gettata una borsa piena di pesi in ghisa o di grosse pietre, in modo da provocare fratture nette, e possibilmente scomposte (perché davano risarcimenti maggiori)». le vittime venivano poi trasportare in ospedale mentre erano in preda a lancinanti dolori, con la banda che vigilava su di loro per evitare che potesse denunciare i fatti. nel frattempo avviavano le pratiche per richiedere risarcimenti a fronte di falsi incidenti con falsi testimoni.

Dinnanzi ad una storia così agghiacciante, sui siti online troviamo persone che si divertono a deridere le vittime o chi si preoccupa che non siano dati loro del soldi pubblico. Ma fa rabbrividire anche l'ondata di razzismo che pervade i commenti di Tgcom24, tra leghisti che inneggiano alla secessione:

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