Carlo Giovanardi su Il Giornale: «I bambini senza legami biologici vanno tolti alle coppia». Togierà i figli anche a Gandolfini?


Il fondamentalismo ripete come un mantra che i gay che vogliono mettere su famiglia sarebbero «egosti» perché i bambini spetterebbero solo a quel loro leader che vive un'unione infeconda con la moglie. In virtù di come Massimo Gandolfini ami citare il nome di Dio invano e ami vantasi di quanto gli piacciano le donne, ecco che lui deve potersi procurare una qualche manciata di figli adottivi che esige abbiano l'orientamento sessuale che lui ha stabilito dovranno avere. Ma il suo sarebbe un atto d'amore, non come quei gay che sono «egoisti» nel voler fare altrettanto.

È Carlo Giovanardi a firmare un articolo pubblicato da Il Giornale dal titolo "L'egoismo delle famiglie arcobaleno". L'ex senatore sostiene che togliere gli obblighi genitoriali ad uno dei genitori non sarebbe a danno del minore, negando che il voler citare la GpA contro i gay sia un atto che nega l'evidenza di come siano principalmente coppie etero a ricorrere a tale pratica. Infatti Giovanardi pare voler far credere che i gay siano un problema e che l'odio omofobico sarebbe la soluzione:

Purtroppo, come dimostrano le polemiche di questi giorni, ci si fa scudo di presunti diritti violati dei bambini per sostenere una battaglia ideologica, totalmente contraria ai nostri principi costituzionali e alle leggi in vigore, per sdoganare il principio che due uomini (tramite l'utero in affitto) o due donne (una delle due inevitabilmente fecondata da un uomo) possano essere riconosciute dall'ordinamento come coppia di padri o di madri, mentre così non è, perché il partner nelle coppie omosessuali non è né il padre né la madre di quel bambino.
Non a caso, nel dibattito sulle unioni civili, il Parlamento esplicitamente stralciò la cosiddetta step-child adoption, cioè la possibilità di adottare un bambino da parte del partner del genitore biologico, con quest'ultimo ancora in vita, perché quel bambino è tutelato alla pari dei bambini nati da coppie etero sposate o non sposate. Purtroppo, un velenoso codicillo apparso improvvisamente sul testo delle Unioni civili, su cui il governo Renzi pose la fiducia, è sembrato essere una delega in bianco alle interpretazioni giurisprudenziali, dando la stura ad un caos giudiziario, con sentenze totalmente contraddittorie di Tribunali e Corti d'Appello, sulle quali le sezioni unite della Cassazione dovranno tra poco esprimersi.

Secondo Giovanardi, dunque, avrebbe senso offrire responsabilità genitoriali a chi non ha riconosciuto il figlio per sottrarla alle persone con cui il piccolo crescerà.
Ed è aizzando odio e spergiurando che le sue opinioni debbano essere ritenute legge che l'ex senatore pontifica:

Riassumendo: 1) le famiglie cosiddette Arcobaleno non fanno nessuna battaglia in difesa dei bambini, ma combattono per l'egoismo di adulti che vogliono imporre il principio che possano esistere per legge due padri e due madri «biologici».
2) Se un bambino è nato all'estero e portato in Italia da una coppia etero o omosessuale, di cui nessuno dei due partner è genitore biologico (in pratica comprato da terzi) va tolto alla coppia e dato in adozione;
3) se un membro della coppia, etero o omosessuale, è invece il genitore biologico, il bambino va registrato come figlio di quel genitore e gode in Italia dei diritti di tutti gli altri bambini, fermo restando che in Italia la pratica dell'utero in affitto È un delitto penalmente perseguibile.

Se il punto 2 pare un'assurda semplificazione, stando alla tesi di Giovanardi bisignerebbe togliere i figli ache a Gandolfini e a Fiani dato che nessuno dei due ha legami biologici con i figli adottivi e l'ex senatore sostiene che in questo caso si debba necessariamente parlare di «acquisto».

Il tutto viene così ricondotto ad una lode alle politiche omofobe di Salvini:

Matteo Salvini non è dunque un «cavernicolo» se difende semplicemente il quadro Costituzionale e legislativo vigente ma, come ho fatto più volte notare, se non si modifica per legge il velenoso codicillo della legge sulle Unioni civili, i suoi rimarranno soltanto annunci senza seguito, scavalcati da sentenze creative, dalle forzature dei sindaci Pd e 5 Stelle, e dal suo alleato, sottosegretario alle Pari opportunità, il grillino pro Gay Pride Vincenzo Spadafora, che rema in direzione diametralmente opposta a quella del ministro dell'Interno.
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