Corte di Appello di Milano: «La pensione di reversibilità è dovuta ai superstiti lgbt impossibilitati ad unirsi civilmente»


Con la sentenza n. 1005/2018, la Corte d’Appello di Milano ha riconosciuto il diritto alla reversibilità ad una coppia gay che per quarant'anni ha formato una famiglia. Il decesso di uno dei due uomini è avvenuto nel 2015, senza che avessero la possibilità di formalizzare la loro relazione dato il divieto esistente per le coppie dello stesso sesso di potersi unire in matrimonio.
La sentenza ricorda che nel nostro ordinamento la pensione al superstite «attua il permanere della solidarietà familiare oltre l’evento morte del lavoratore, solidarietà familiare che all’interno della coppia omosessuale stabile non può che essere rivolta a favore del partner al quale non è stato consentito unirsi in matrimonio». Data l’assenza di una legge preesistente alle delle unioni civili, lo stato impediva alle coppie dello stesso sesso di «istituzionalizzare la relazione familiare» che era tuttavia già esistente e tutelata dall’art. 2 della Costituzione, come più volte affermato dalla Corte costituzionale e da quella di Cassazione.
Per questo la Corte d’Appello conclude che «il diritto al trattamento pensionistico di reversibilità, costituzionalmente garantito e rientrante tra i diritti/
doveri di assistenza e solidarietà propri delle relazioni affettive di coppia» deve essere riconosciuto «anche al partner superstite come diretta applicazione dell’articolo 2 della Costituzione; riconoscimento che può essere fatto dal giudice comune senza la necessità di porre la questione al vaglio della Corte Costituzionale».

«La Sentenza –dichiara la presidente della Rete Lenford che ha seguito il processo- è un enorme risultato. Il lavoro delle Colleghe e dei Colleghi dell’Associazione è stato coronato dal successo. Un successo frutto di studio, dedizione e lavoro. E' una soddisfazione aiutare le persone a ottenere le tutele che la nostra Costituzione garantisce a tutte e tutti noi [...] Il caso deciso dalla Corte milanese ci ricorda quanto dannosa sia stata l’inattività del legislatore italiano in tutti questi anni. Questa pronuncia rende evidente che si rispetta lo spirito della Costituzione solo se si riconosce alle famiglie omosessuali la stessa dignità sociale di tutte le altre famiglie. Ma siamo ben lontani da questo traguardo, nonostante la legge sulle unioni civili».
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