Danilo Toninelli chiede le dimissioni dei vertici di Autostrade per l'Italia. Peccato non possa farlo


Danilo Toninelli ha pubblicato su Facebook un post in cui chiede le dimissioni dei vertici di Autostrade per l’Italia, affermando che sono state attivate le procedure per la revoca delle concessioni e che lui imporrà multe da 150 milioni di euro.
Peccato che lui non possa chiedere nulla, dato che la società è privata e quotata in borsa. Solo gli azionisti hanno questa facoltà, con l'aggravante di come il ministero prometta azioni mentre non si conoscono ancora le cause del disastro di Genova. Vien da sé che simili parole rischiano anche di avere ripercussioni in borsa sulla base di pure illazioni.
Forse sarà anche colpa di Autostrade per l'Italia, ma un rappresentante delle istituzioni dovrebbe parlare sulla base di fonti certe e non appellandosi a quello che pensa potrebbe essere accaduto.
L'impressione è di assistere ad azioni che hanno l'unico obiettivo di compiacere l'elettorato dando loro un "colpevole" ancor prima della chiusura delle inchieste. Non male per chi governa un Paese dove vige la regola per cui tutti sono innocenti sino a prova contraria, salvo a calpestare quel principio è il governo.
A ciò si aggiunge il fatto che la revoca potrebbe essere resa impossibile dal fatto che la società ha regolarmente rispettato i piani di controllo ed intervento stabiliti in accordo con il ministero dei Trasporti.

Gia nelle scorse settimane Toninelli annunciò di aver firmato un decreto per la chiusura dei porti, salvo poi scoprirsi che il documento non esiste e che i porti respingono i naufraghi per volere di Salvini senza che il Parlamento abbia mai discusso o approvato la decisione.
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