Il figlio di Marcello Foa è stato assunto nello staff di Salvini. È pagato per fare propaganda al «capitano» e per rendere virali i suoi post


Il figlio di Marcello Foa è stato assunto nello staff di Salvini con la mansione di scrivere e rendere virale i messaggi firmati dal "capitano". È quanto denuncia L'Espresso dopo che Matteo Salvini ha dichiarato di volersene fregare della bocciatura da parte del Consiglio di Vigilanza dato che lui esige che la Rai venga consegnata nelle mani di Marcello Foa. Peccato che quel nome ora non sia più solo un suo fan, ma anche il padre di un suo dipendente incaricato di fare propaganda.

Leonardo Foa, 24 anni, è proprio figlio del presidente designato da Salvini per la Rai. Ha iniziato a lavorare nel settembre del 2017 come social media analyst alla SistemaIntranet.com, la società di Luca Morisi e Andrea Paganella che gestisce la comunicazione e l'immagine Social di Matteo Salvini. Dopo meno di un anno dal suo primo lavoro, Salvini l'avrebbe chiamato nel suo staff dedicato alla comunicazione con l'incarico di gestire la comunicazione sui social network. Il suo compito è la produzione e la condivisione dei contenuti salviniani su Facebook, con l'obiettivo dichiarato di «renderli virali».
Sempre sotto la supervisione di Morisi, il 24enne produce molto materiale immesso nel gruppo Facebook "Matteo Salvini leader", vero e proprio hub ufficiale in cui vengono confezionati i messaggi per la propaganda che verranno diramati sui social. Ed è lì che produce messaggi come "Il capitano è pronto. E tu?", "Il capitano è arrabbiato", "Il capitano ce l'abbiamo solo noi".

Curioso è come il suo capo fosse attivissimo a sostenere che «gli italiani» volessero il padre del suo dipendente come presidente Rai. Peccato che l'ufficio di propaganda di Salvini abbia citato un hastag solo dopo aver colpevolmente taciuto che era usato soprattutto dagli oppositori della candidatura, al punto che dovremmo ritenere un appoggio al nome di Foa anche il video in cui il Pd spiega perché quella nomina debba essere ritenuta uno scandalo:


(clicca per ingrandire)


E se Leonardo Foa ha recentemente reso privato il suo profilo, forse intenzionato a non rendere evidente il collegamento tra il suo lavoro per Salvini e l'insistenza del «capitano» nel nominare supo padre direttore della Rai, è proprio in una foto pubblicata sui social che lo si vede insieme al resto dello staff al fianco del vicepremier. Leonardo Foa è il terzo da sinistra, Morisi è quello abbracciato a Salvini:



E se un qualche buonista volesse difendere i due Foa e magari sostenere che potrebbe trattarsi di un fortuito caso se Salvini ha assunto un neolaureato con scarsa esperienza lavorativa che casualmente fa propaganda e sperimenterebbe «la pacchia» di potersi rivolgersi a suo padre per ottenere una smisurata visibilità sulla televisione di stato, è Salvini a dirci che le parentele contano dato che contro la Boschi non esitò a sostenere che fosse «uno scandalo» il fatto che non si fosse dimessa dopo che padre era indagato per il caso Banca Etruria.
O la Boschi ha meno diritti di chi si chiama Matteo Salvini, oppure dovremmo poter sostenere che sia scandaloso che il leghista volesse mettere la Rai nelle mani si un suo fan, sovranista e pro-Putin, a cui lui aveva assunto il figlio 24enne per propagandare le sue gesta e per orientare l'opinione pubblica a ritenere che sarebbe molto bello essere resi suoi sudditi.
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