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Il presidente del Ghana «rassicura» i leader evangelici sul fatto che lui non depenalizzerà l'omosessualità

Verrà un giorno in cui i sedicenti «cristiani» dovranno rendere conto di essere stati gli artefici di gran parte dell'odio omofobico. Ed è proprio rivolgendosi a loro che il presidente del Ghana ha dichiarato di non avere «piani» per modificare le leggi del paese che criminalizzano l'omosessualità.
Amare una persone dello stesso sesso è attualmente punito con pene detentive che possono arrivare sino ai tre anni di carcere. Nella regione gli attacchi alle persone lgbt risultano all'ordine del giorno, spezzo aizzati dai media e dai leader religiosi.
Nonostante il presidente Nana Akufo-Addo dica di sapere che le leggi omofobe del suo Paese saranno destinate ad essere abolite, è parlando dinnanzi al sinodo della Chiesa Evangelica Globale che ha dichiarato di non aver alcuna intenzione di modificarle.
Giustificando l'odio con un presunto sentimento religioso, ha dichiarato: «Non esito a dichiarare apertamente che si essere un cristiano in politica, e continuerà ad esserlo. Sono un politico che è profondamente influenzato dai valori cristiani ... uniamo le mani insieme e costruiamo il Ghana felice e prospero che tutti noi volere. È alla nostra portata. E, lasciatemi assicurare che questo governo non ha intenzione di cambiare la legge sul matrimonio tra persone dello stesso sesso. Non abbiamo autorità e non cercheremo alcuna autorità per farlo».
Nonostante la depenalizzazione dell'omosessualità e l'introduzione di matrimoni tra persone dello stesso sesso siano due elementi ben distinti, nei media del Ghana vengono spesso confusi e usati come sinonimi. Il matrimonio egualitario viene infatti sventolato come spauracchio per alimentare odio omofobico tra gli ignoranti e gli intolleranti.


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