Mentre c'è chi cavalca le promesse del M5S per luicrare sui disperati, Salvini insiste sul fatto che lui non vede razzismo ma solo «goliardate»


È evidente che non ci siano (e probabilmente mai ci saranno) i soldi necessari per introdurre il reddito di cittadinanza che i pentastellati avevano promesso in campagna elettorale. Eppure è cavalcando la propaganda del M5S che c'è chi sembra pronto a sfruttare la disperazione di chi è senza lavoro per trarne profitto. Sul numero di agosto di Roma Lavoro si spergiura che il reddito di cittadinanza sarà una «prossima iniziativa del nuovo governo» e che i disoccupati riceveranno 780 euro di indennità mensile. Per conoscere «i requisiti» e per sapere «che cosa si deve fare» basterà acquistare quel giornale al costo di due euro.
Sarebbe interessante comprendere che cosa racconteranno in quella sede, dato che pare assai improbabile possano illustrare i dettagli e i requisiti di una legge che non c'è.




Nel frattempo è sul fronte leghista che i seguaci di Salvini (ossia quelli che credono al «gender» e che negano esista il sessismo) si dicono certi che alle «vere donne» piaccia quando il maschio le molesta sessualmente. Ci sarebbe quasi da chiedersi se non siano effetti di un vicepremier che rappresentava le donne come bambole gonfiabili ai suoi comizi...




Non va meglio sul fronte del razzismo, dopo l'identificazione dei tre ragazzi italiani che hanno aggredito Daisy Osakue, l'atleta di colore colpita all'occhio sinistro da un uovo e che rischia di non poter partecipare agli Europei di atletica a causa della cura al cortisone che è costretta a fare.
I tre avrebbero detto di aver agito per «goliardia», ma Salvini si è affrettato a sostenere che il giuoco contro la negra sarebbe tuuutta colpa del Pd dato che lui crede agli aggressori e si sente scagionato da qualunque accusa di fomentare odio contro quelli che i suoi parlamentari definivano «bingo bongo».
Sarebbe interessante anche comprendere quale sia la fonte del suo «pare che» dato che se il ministro degli interni dovesse diffondere informazioni segretate al solo scopo di creare discredito contro gli avversari politici, tanto basterebbe a identificarlo come indegno del ruolo che ricopre.
Intanto i suoi proseliti hanno già preso di mira gli account social della vittima per pretendere si scusi con la razza bianca dato che Salvini ha stabilito che lui crede alla tesi «goliardata» e al fatto che sia un puro caso se tutte le vittime di aggressione fossero di colore.

In quella guerriglia politica in cui l'Italia sta diventando un Paese invivibile a causa di una Lega che tenta di fomentare sino all'estremo ogni possibile tensione sociale, è ricorrendo al vittimismo che Salvini pretende di poter sostenere che se esistessero eventuali parentele tra l'aggressore ed un esponente del Pd, ciò basterebbe a sostenere che lui non possa avere colpe sull'emulazione innescata dal suo bullismo contro le minoranze, magari mentre continuerà a promuovere un Galdolfini che viene ricevuto dal Miur per sostenere che la scuola non debba educare al rispetto i ragazzi dato che lui giura su Dio che basterebbe l'educazione impartita dalla famiglia. E qui vediamo i risultati, anche se la propaganda di regime ama le auto-assoluzioni e la totale dissociazione tra cause ed effetti.



Se Salvini pare tutto eccitato nel sostenere che sia stata una goliardia e non razzismo, quasi non gliene fregasse nulla di come tre italiani abbiano sfigurato un occhio ad una persona, è curioso come la polizia si sia attivata per scaglionare il loro capo anche se i colpevoli hanno ammesso altri sette episodi di lanci di uova senza che nessuno avesse messo il medesimo impegno nel rintracciarli e nel prevenire una nuova aggressione.
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