Non trascrivere l'atto di nascita di un bambino con due padri significa fargli del male, togliendogli diritti che gli spetterebbero


Al fine di offrire maggiore visibilità al testo, proponiamo una interessante analisi dell'attuale situazione giuridica delle famiglie omogenitoriali lasciata da un utente anonimo (che ringraziamo per il suo importante contributo) in merito alla presa di posizione del sindaco di Trento contro le trascrizioni:

L'ordinamento dello stato civile. D.P.R. 396/2000 all'art. 15 dice che se un cittadino italiano nasce all'estero l'atto di nascita si fa secondo la legge dello stato in cui il cittadino nasce, quindi ad esempio secondo la legge canadese se è un bimbo italiano nato in Canada. Quindi nell'atto di nascita canadese ci saranno due padri, visto che così prevede la legge canadese. Poi l'atto canadese arriva in Italia. L'ufficiale di stato civile italiano, del comune di Trento in questo caso, può rifiutare l'atto di nascita straniero, nell'esempio che ho fatto, canadese, solo se c'è violazione del'ordine pubblico.
L'omogenitorialità, anche se derivante da pratiche vietate in Italia, non è contraria ai principi di ordine pubblico. Il dubbio in passato riguardava proprio quest'ultimo punto ma la giurisprudenza, come fa sempre quando ci sono dubbi interpretativi, ha sciolto il dubbio. Sciogliere un dubbio interpretativo non vuol dire sostituirsi al legislatore, ma i giornalisti ed i politici ignorano o fingono di ignorare la differenza. Inoltre è chiaro che se non si trascrive l'atto con due padri, il figlio di fatto vivrà con due uomini, sarà educato da loro due etc, ma uno dei due potrà ad esempio andarsene senza che il bimbo possa pretendere alcunché. In sintesi il secondo padre non avrebbe l'obbligo di mantenimento verso il bimbo, potrebbe abbandonarlo e non rispondere di reati familiari, visto che per legge non sarebbe un familiare del bimbo, ovviamente il bimbo non avrebbe nessun diritto ereditario verso il secondo padre.
Il miglior interesse del bambino consiste dunque nell'avere non uno ma due persone che hanno obblighi giuridici verso di lui. Non trascrivere l'atto significa togliere al bimbo tutti i diritti che gli spetterebbero verso uno dei due padri. Ai contrari alla trascrizione ricordo che l'alternativa non è tra due padri ed una coppia etero, visto che la madre surrogata e la portatrice il bimbo non lo vogliono, ma l'unica alternativa è tra essere cresciuto da due padri, entrambi giuridicamente obbligati verso il bimbo oppure essere cresciuto comunque dai due padri con uno che però giuridicamente è libero di andarsene quando vuole, a causa della mancata trascrizione. Al sindaco dico che lui non si deve prendere nessuna particolare responsabilità ma semplicemente fare ciò che la legge gli impone, cioè trascrivere l'atto di nascita estero che non viola l'ordine pubblico, secondo quanto prescritto dalla legge citata, il resto è ignoranza o pregiudizio.
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