Contro la deriva integralista del governo e l'attacco ai diritti, le associazioni lgbt lanciano un appello ai parlamentari


È attraverso una nota stampa che Agedo, ALFI Nazionale, Arcigay, Arcigay Napoli, Associazione Radicali Certi Diritti, Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Coordinamento Torino Pride, Famiglie Arcobaleno, i-Ken, Omphalos LGBTI, Rete Genitori Rainbow e Rete Lenford affermano:

Mentre l'opposizione politica al governo è impegnata in discussioni di cui non comprendiamo il senso e l'obiettivo, in Parlamento è nato l'intergruppo "Famiglie e vita", promosso dal leader del family Day in Italia Massimo Gandolfini e che, secondo i promotori, conterebbe già 150 adesioni, tra deputati e senatori.
L’intergruppo ha il chiaro obiettivo di comprimere i diritti delle donne, delle persone Lgbt+, dei cittadini che chiedono di poter decidere sulla propria morte senza essere sottoposti a cure mediche che non hanno richiesto. Il tutto mentre la violenza verbale di ministri e capi partito si abbatte su altre minoranze, tra cui migranti e Rom, e gli spazi di dissenso diminuiscono, come dimostra il caso dell’attrice Ottavia Piccolo fermata dalla polizia perché indossava un fazzoletto dell’Anpi.
La qualità della democrazia in Italia, intesa come capacità delle istituzioni di tutelare i diritti di tutte e tutti i suoi cittadini, sta rapidamente deteriorando. Come associazioni Lgbt siamo impegnati dentro la società civile per far crescere gli anticorpi a una deriva che, nelle città italiane, si sta traducendo in violenza fisica nei confronti di decine di persone: una coppia di uomini è stata aggredita a Verona, i muri della loro casa imbrattati e cosparsi di benzina per dargli fuoco. Persone di etnia rom e immigrati sono nel mirino dei fucili di chi pensa sia lecito sparare loro come si spara ai bersagli. E sono solo due esempi. Siamo preoccupati e non vediamo una risposta all’altezza dei pericoli che stiamo vivendo da parte dei parlamentari che si dovrebbero opporre a questa barbarie.
Dove sono i deputati e i senatori del Movimento Cinque Stelle che, negli anni passati, hanno combattuto per l’ambiente, i diritti dei precari, delle minoranze? Va bene loro sostenere un governo che va a braccetto di Paesi autoritari della UE come la Polonia e l’Ungheria o extraUE come la Federazione Russa?
Dove sono i deputati e senatori del Pd e delle forze della sinistra che troppo spesso sentiamo impegnati in dibattiti sterili su architetture di partito e nomine?
Dove sono i deputati e i senatori di una destra liberale che dovrebbero avere tra le loro stelle polari i diritti individuali?
Domani è già troppo tardi: avete il dovere di alzare la voce per difendere i diritto delle persone - di ogni orientamento, genere e generazione - che vivono e attraversano questo Paese, dando voce e corpo a un malessere e a un’opposizione sociale che, pur tra mille difficoltà, esiste e ha il diritto di avere rappresentanza politica.
Noi associazioni Lgbt+ continueremo a fare la nostra parte con responsabilità e coraggio, ora tocca a voi.
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