Il blog di Costanza Miriano invita a pregare perché i suoi libri siano promossi nelle vetrine delle librerie


Costanza Miriano pare intenzionata ad aizzare i propri seguaci all'odio contro le librerie San Paolo, infastidita da come non promuovano più i suoi libri e lei non possa più fare soldi con le sue assurde teorie sulla necessità che le donne siano sottomesse al maschio.
Dopo esserei rivolta al senatore leghista Simone Pillon per ottenere una sua stramba teoria sul fatto che quei cattivoni delle Paoline l'avrebbero punita perché favorevole alle politiche salviniane contro l'accoglienza predicata da Gesù, questa volta è dal suo blog che la signora Miriano pubblica un surreale articolo di tal Monica Marini.

Nel testo leggiamo:

Chi è “del ramo”, come dice mia cugina, sa che entrare in una Libreria San Paolo e uscire con due borsate di libri, libretti, film, regali, oggetti è un tutt’uno. Devo fare un regalo di Battesimo e con urgenza ma questa volta non entro con la gioia di sempre.
Ad agosto mi è giunta notizia che alle Paoline l’ordine di scuderia sia non esporre più i libri di Costanza, non ci credo, non può essere vero. Un mio amico da Roma mi conferma.

Sostenendo che la presenza dei libri di Costanza Miriano in bella vista dovrebbe essere inteso come il massimo volere di Dio, la signora Marini aggiunge:

Entro nel negozio della mia città, Genova, e nel settore Matrimonio Famiglia dove troneggiavano i libri di Costanza Miriano non ce n’è più nemmeno uno.
Chiedo spiegazioni e l’impiegato si affretta a dire che forse “di là” c’è Sposati e sii sottomessa. Forse, di là?
Chiedo di parlare col direttore e mi si risponde di rivolgermi al direttore superiore e non a quello del negozio. Salgo le scale e a metà noto un espositore “I MIGLIORI TITOLI SCELTI PER TE” e mi dico: forse li hanno messi qui i libri di Costanza ma invece no è pieno di libri di James Martin che in questi ultimi tempi, evidentemente, fa più tendenza.
Non sono riuscita a comprare il regalo e sono uscita dal negozio col cuore stretto e a mani vuote.

Il riferimento a padre Martin sembra la trovata luciferina di chi cerca di mettere a frutto la campagna di diffamazione che la signora Miriano ha condotto contro il gesuita negli ultimi mesi, in quell'ossessione omofobica per cui pareva inevitabile non si cercasse di sostenere che sarebbe "colpa" dei gay se i pessimi libri della Miriano non trovano spazio in vetrina.

Si arriva così a parlare di «censura» e si cerca di sostenere che qualcuno l'avrebbe messa a tacere solo perché convinta che il razzismo di Salvini meriti una benedizione. Ed è alternando un attacco alle Edizioni Paoline ad una santificazione di san Salvini martire che l'articolo incalza:

Rifletto, leggo e rileggo l’articolo che ha originato questa mannaia censuratrice. Si tratta di un post scritto da Costanza sul suo blog in risposta alla provocatoria copertina del numero 30 di Famiglia Cristiana di luglio 2018 con la foto di Salvini e la scritta "Vade retro Salvini".
Mi risulta faticoso comprendere come una casa editrice cattolica si senta serena nell’affiancare la figura del vicepremier e ministro degli interni Salvini nientemeno che a Satana e quando, a sua volta criticata e decisamente apostrofata da un articolo su un blog, reagisca con metodi sovietici. Ergo i libri di Costanza non possono più essere esposti, magari lasciatene uno o due giusto nello scaffale sul retro per salvare la faccia…così impara!

Spacciando semplici illazioni come verità appurate, si arriva a sostenere che gli altri abbiano troppa libertà e che la loro beniamina sarebbe danneggiata dalla mancata esposizione dei suoi libri. Il tutto non senza tirare in ballo un qualche beato e cercare di sostenere che sicuramente sarebbe a favore delle posizioni bigotte ed anticristiane della signora Miriano:

Ricapitolando Famiglia Cristiana può dire tutto quello che vuole e guai a chi commenta sennò ti leva i libri dagli scaffali, anche quelli che fanno tanto bene a chi li legge.
Il beato Giacomo Alberione, fondatore di Famiglia Cristiana e della Società San Paolo nel secolo scorso, aveva sognato un apostolato della comunicazione, un apostolato librario: “occorre opporre stampa a stampa!” Cosa direbbe il beato Alberione di tale reazione?

Arriva poi la più tragica e surreale delle conclusioni, con un invito a pregare perché i libri della Miriano possano essere promossi nelle vetrine:

Amiche, consorelle siamo tutte con Costanza, sicure che presto, anche attraverso la nostra preghiera, i suoi libri torneranno in vetrina nel frattempo ci sono altre librerie..
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