Il ministro leghista Fontana annuncia alleanze con i neofascisti svedesi


«Il buon risultato dei Democratici svedesi è un segnale molto importante. A partire da ottobre avvieremo tavoli di lavoro con le altre forze identitarie europee per costruire insieme una piattaforma per le elezioni di maggio. Obiettivo realistico: diventare il secondo gruppo a Strasburgo e condizionare così le scelte del Parlamento europeo, magari costruendo una maggioranza con il Ppe per impedire che ce ne sia un’altra consociativa tra Popolari e socialisti». Lo dichiara il ministro leghista Lorenzo Fontana in riferimento ai neonazisti svedesi (che, in quella redifinizione delle parole che tanto piace ai populisti, hanno deciso di chiamarsi "democratici").
Secondo lui, il populismo deve cercare voti nelle campagne perché «le aree urbane si confermano schierate con le elite e i socialdemocratici, mentre nelle periferie e nelle campagne aumentano i partiti cosiddetti populisti. E’ una forma di resistenza identitaria contro questa globalizzazione. La stessa cosa avviene per i consensi alla Le Pen o alla stessa Lega».
Purtroppo il leghista non si è soffermato sulla contraddizione di dati che sottolineano come la paura risulti inversamente proporzionale alla conoscenza del fenomeno, limitandosi a dirci che la propaganda anti-migranti fa meno presa proprio nei centri interessati dal flusso migratorio. Forse gli altri hanno paura solo perché qualcuno gli dice che dabbano averne.

Riguardo alla decisione dell'Onu per l'invio di osservatori in Italia al fine di vigilare sul «forte incremento di atti di violenza e di razzismo contro migranti», Fontana dice che bisognerebbe riformarlo per evitare interferenze con la propaganda leghista: «L'Onu è stata una bella idea, ma negli ultimi anni mi sembra abbia perso il suo prestigio e la sua missione originaria. E’ positivo il fatto che ci sia un luogo dove gli Stati possono dialogare ma bisogna fare attenzione che non diventi uno strumento ideologico. Penso che dovremmo parlare con altri Stati e pensare a una riforma dell'Onu. Non pensavo che con tutti i problemi delle minoranze nel mondo, il problema fosse in Italia. Mi chiedo se quella dell'Onu sia verità o propaganda e mi viene il sospetto si tratti di propaganda».

Sull'adesione di Salvini a "The movement" di Bannon, il ministra spiega che Salvini sta agendo in solitaria e che lui e il resto del partito non sanno «se la nostra sia un'adesione ufficiale». E si dice fiducioso in vista delle europee: «Ho visto i sondaggi tedeschi: danno l'Afd primo partito nella Germania dell'est, al 27 per cento. La Le Pen sta al 20… Io credo che noi potremo arrivare ad essere il secondo gruppo al Parlamento europeo».
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