La pacchia di Matteo Salvini: in tre mesi 60 tappe per show e feste


Dal posto in tribuna alla finale dei mondiali alla visita nei box Ferrari al Gran Premio di Monza. In soli tre mesi sono state oltre 60 le tappe per show e feste scelte da Matteo Salvini.
Noto per il suo assenteismo all'Europarlamento, il leghista pare non apprezzare neppure il noioso lavoro al Viminale. Ed è così che se cade un ponte e a Genova, lui preferisce divertirsi ad una festicciola tra proseliti e lasciare che l'ufficio di propaganda si inventi dei meme da pubbblicare suo canali social per scaricare le colpe su qualcun'altro. Tanto a lui basta dire sia colpa dei «sinistroidi» e dei «clandestini» e poi si fa festa a spese degli italiani (gli stessi a cui ha già sottratto illegalmente 49 milioni di euro manifestando l'intenzione di non restituire il maltolto).
Siamo dunque in balia di un governo che non sta facendo nulla, preferendo proclami monodirezionali su Internet alla discussione parlamentare di leggi, decreti e strategie. Ad ascoltare Salvini, un centinaio di profughi sarebbe il massimo problema dell'Italia e basterebbe inferire su di loro per esultare. Intanto cresce lo spread e diminuisce la credibilità internazionale di un Paese che qualcuno vorrebbe svendere a Putin.
Tutto questo mentre il ministro Salvini alterna il suo bullismo sui social all'ostentazione di come sia riuscito ad ottenere dei losti privilegiati alle feste o agli eventi sportivi.
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