La Svizzera approva una legge contro l'omotransfobia


Con 98 voti favorevoli e 83 contrari, il Consiglio Nazionale svizzero ha approvato una legge che prevede che le discriminazioni omofobe e transofobiche siano vietate e punite al pari di quelle che riguardano l'etnia, la provenienza o la religione. La norma dovrà ora passare al Consiglio degli Stati prima della sua entrata in vigore.
Nonostante la Chiesa cattolico abbia spesso contribuito a promuovere e giustificare l'odio omofobico, il bilancio causato da quella follia è da guerra civile: in Svizzera un omosessuale su cinque ha già tentato il suicidio e la metà di loro ha meno di 20 anni. Quindi, per quando personaggi alla Gandolfini possano cercare di spergiurare che la loro ostentata omofobia servirebbe a «difendere i bambini», i fatti ci raccontano che quell'odio i bambini li ammazza.
Non pare dunque un caso che a votare contro la proposta di legge siano stati i centristi che si definiscono «cristiani», tutti impegnati nel ripetere a pappagallo i loro slogan su come l'odio verso il prossimo debba essere ritenuto una «libertà di pensiero» e di come reputino «troppo dura» la legge contro il razzismo. Curiosamente non hanno espresso contestazioni colo per quanto riguarda la protezione a loro garantita in merito al loro dichiararsi opinabilmente parte di una fede religiosa.
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