Processo De Mari, i giudici hanno respinto tutti i "consulenti" proposti dalla difesa


Durante la terza udienza preliminare nel processo contro Silvana De Mari, i giudici hanno ammesso come parte civile il Coordinamento Torino Pride e Rete Lenford.
Non solo. Come spiega il Coordinamento Torino Pride in una nota, «i consulenti presentati dalla difesa sono stati respinti in toto perché non rilevanti per il procedimento». In tal modo si potrà «evitare di trasformare un aula di tribunale in un circo mediatico nel quale rovesciare assurde teorie anti scientifiche che rischierebbero di dileggiare e offendere ulteriormente un’intera comunità».

Imputata anche a Roma per aver sostenuto che gli iscritti al Mario Mieli siano «simpatizzanti della pedofilia», a Torino è sotto processo per istigazione all'odio. Durante i suoi comizi diceva che «da dottoressa» poteva assicurate che l'omosessualità fosse un disturbo psicologico. Tra le altre cose, affiancò Luca Di Tolve nella promozione di "terapie riparative" promosse dai frati capuccini di Bergamo e giurò che sia scientificamente provato che non possa esistere sessualità senza concepimento.
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