Provita Onlus avrebbe ottenuto il supporto di Matteo Salvini e Lorenzo Fontana per portare a Verona il raduno internazionale del fondamentalismo organizzato


Dopo la Georgia, l'Ungheria e la Moldavia, il prossimo marzo sarà la città di Verona ad ospitare la nuova edizione del World Congress of Familes. Lo annuncia Alessandro Fiore, portavoce dell'organizzazione integralista Provita Onlus e figlio del leader di Forza Nuova.
Stando alle sue dichiarazioni, Brian Brown avrebbe scelto l'Italia grazie alla candidatura di Provita Onlus e «al sostegno del vicepremier Salvini, del ministro della famiglia Fontana e del Sindaco di Verona».

Il World Congress of Familes è una manifestazione di stampo fondamentalista che mira a coordinare le iniziative nazionali di organizzazioni politiche di estrema destra che sostengono di voler promuovere presunti «valori cristiani» attraverso una una totale condanna dell'omosessualità, il divieto all'aborto, il contrasto ai diritti delle donne, il divieto totale della pornografia e la promozione del nazionalismo.
La presidenza è di Brian Brown, riciclatosi dopo il crollo delle donazioni a quella National Organisation for Marriage (NOM) con cui tentò di contrastare l'approvazione del matrimonio egualitario negli Stati Uniti. Gran parte dei finanziamenti giungono dall'oligarca russo Konstantin Malofeev, un uomo che ha stretti legami con i separatisti russi in Ucraina e con la Chiesa ortodossa. Malofeev è anche il capo di Alexej Komov, il parlamentare russo a capo della Fondazione San Basilio di Mosca che viaggia nel mondo a sponsorizzazione gli anti-europeisti e i separatisti. In Italia ha organizzato molteplici convegni omofobi insieme a Provita Onlus, sarebbe dovuto essere l'ospite d'onore del Family day di Gandolfini, è presidente dell'associazione leghista Lombardia-Russia che si batte contro le sanzioni a Putin ed ha calcato numerosi palchi elettorali al fianco di Matteo Salvini.
Nella dirigenza dell'organizzazione figura anche Toni Brandi (presidente di Provita Onlus), Alessandro Fiore (il figlio del leader di Forza Nuova nonché portavoce di Provita Onlus), Luca Volonte (ex senatore Udc ed oggi presidente della Novae Terrae Foundation) e Silvio Della Valle (Association for the Defense of Christianity).

L'edizione moldava della convention si è chiusa rilanciando i soliti slogan integralisti, in quell'ossessivo tentato di usare la parola «famiglia» come sinonimo di integralista. Si è proposto di unire «oriente e occidente» con l'obiettivo di «trovare una base comune nella difesa della vita, del matrimonio e della famiglia in Europa; si sono discusse anche diverse strategie per promuovere i valori pro vita e pro famiglia nella società civile e nel diritto».
Intervenuto alla manifestazione, il presidente moldavo ha dichiarato: «Oggi costatiamo che ci sono forze straniere che vogliono imporci ideologie. Sono spesso molto più organizzate delle forze pro famiglia. Noi desideriamo instaurare rapporti di amicizia sia con i paesi occidentali che orientali, ma non vogliamo che ci vengano imposti disvalori». Il riferimento è alla libertà di scelta delle donne, alla pari dignità e ai diritti per i cittadini lgbt.
Ad affiancare il fondamentalista Toni Brandi era presente anche il cardinale segretario di stato vaticano Pietro Parolin (nella foto), il quale ha offerto la sua benedizione all'omofobia del gruppo: «Ogni famiglia e matrimonio -dice- devono riflettere la SS Trinità. Come dice la Genesi, l’uomo, maschio e femmina, è creato a immagine di Dio Trinità. I cristiani dovrebbero con coraggio proclamare il vangelo della famiglia».
2 commenti