Provita: «Siamo stati noi e la CitizienGo ad ottenere la censura degli studi di genere in Ungheria»


Secondo l'organizzazione fondamentalista Provita Onlus, il maschio ha il dovere di andare a letto con la donna e la donna deve tacere sottomettersi a lui come prescritto da Paolo di Tarso perché ritenuta utile esclusivamente come oggetto finalizzato alla riproduzione e al piacere sessuale dell'uomo.
È in difesa di questi stereotipi di genere che il fondamentalismo cattolico si è inventato la bufala "gender", una truffa culturale finalizzata a contrastare e demonizzare unioni in cui i ruoli sono sono predefiniti in base alla presenza o meno di un pene. Se due gay possono vivere assieme o se due lesbiche possono essere brave madri, come potranno pretendere che il loro portare i pantaloni gli garantisca il diritto di poter trattare la donna come una serva e pretendere che sia lei a pulire, rassettare ed occuparsi dei figli mentre se ne vanno dall'amante o a giocare a calcetto con gli amici?

In un articolo propagandistico dal titolo "Gender all’università, ma non in Ungheria!", è in ode all'amico di Salvini che il gruppo fondamentalista scrive:

Le nostre università sono infarcite di corsi volti ad insegnare le teorie gender (i cd. “gender studies”) (e però ancora qualcuno dice che il gender non esiste). La moda del resto dilaga da decenni nelle maggiori università occidentali. Nel mese di agosto, però, era giunto l’annuncio che il governo ungherese avrebbe interrotto, a partire dall’anno prossimo, i propri finanziamenti a sostegno dei corsi accademici d’insegnamento basati sulla teoria del gender.
La voce del buon senso Se da un lato i cittadini ungheresi hanno sottoscritto una petizione in sostegno alla decisione, dall’altro le pressioni sul governo sono state potenti.

Non sembra un caso se l'organizzazione di Brandi abbia fatto propria la dialettica della Lega, basata sul sostenere che non serva argomentare le proprie tesi se si usa la usa a parola "buonsenso" per appellarsi all'ignoranza e ai pregiudizi.
Stessimo a questa teoria, il buonsenso ci suggerirebbe che l'Italia sarebbe un posto migliore senza i fanatici di Provita, ma non per questo li si può fucilare per strada. Eppure loro sbraitano come indemoniati che in base al loro sostenere che la ragione sia necessariamente dalla loro parte basti a chiedere che qualunque opinione contraria sia censurata.
Se pare curiosa anche la teoria per cui "gli ungheresi" sarebbero tutti necessariamente omofobi provocando piacere a Brandi e alla sua gente, surreale è come tentino di sostenere che la censura sia frutto della loro propaganda e di quella dell'organizzazione di Arsuaga )in Italia rappresentata da Savarese e da Gandolfini):

Oltre alla petizione di CitizenGo per supportare il governo ungherese nel suo progetto, ProVita e altre associazioni pro famiglia, hanno scritto al Primo Ministro e ai membri del governo, condividendo le proprie esperienze sulla propaganda dell’ideologia gender (soprattutto in ambito scolastico) e sostenendoli così nel programma di rimozione degli studi di genere in Ungheria.

Interessante è anche osservare come l'organizzazione continui a spergiurare di essere "pro-famiglia" mentre quotidianamente si batte affinché alcune famiglie non siano riconosciute dalla legge e affinché i bambini siano resi vittima di discriminazioni e violenze se non conformi al volere del loro presidente.
Che a loro piaccia o no, è il buonsenso a suggerirci che la loro azione sia contro le famiglie e a sostegno di una cultura della morte.
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