Salvini torna a sostenere che i migranti portino la tubercolosi. Il Prefetto e la Simm smentiscono la sua bufala


Mentre Salvini ripete che lui non vede alcun razzismo e minaccia tagli all'Onu nella speranza di intimidirli dal compiere verifiche sul suo operato, è cercando di fomentare becero razzismo che si è messo a sbraitare che gli immigrati portino malattie.
Commentando la notizia di un immigrato fuggito da una struttura di accoglienza profughi a Sandrigo (ennesima riprova di come non vogliano restare in Italia, checché ne dica la Lega) è sui social network che scrive: «Immigrato malato e in fuga, forse inconsapevole della gravità della sua condizione. Quanti casi come questo? Purtroppo la tubercolosi è tornata a diffondersi».
Se un ministro dovrebbe parlare di dati e non chieresi genericamente se esistano altri casi anche quando la risposta potrebbe essere essere negativa, a smentire la sua bufala razzista e il suo immotivato allarmismo ci ha pensato la Società italiana di Medicina delle migrazioni (Simm) che precisa come nel nostro Paese non vi sia «alcuna epidemia di Tbc legata ai migranti». La tesi è stata confermata anche dalla prefettura: «Il protocollo è stato rispettato come da normativa, quindi sotto l'aspetto sanitario non c'è nulla da temere», dichiara il viceprefetto vicario di Vicenza, Lucio Parente.

Se fa riflettere come Salvini parli degli stranieri unicamente attraverso termini che tentino di disumanizzarli e demonizzarli, è tra le righe che il suo messaggio pare spiegare che a lui non frega nulla della salute del giovane ma solo di come possa essere utilizzato per fomentare cieco odio contro un intero gruppo sociale.
Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana, commenta: «Se Salvini fosse nato a Roma il suo soprannome sarebbe ErBugia. Più che titolare del ministero dell'interno mi pare ministro delle bufale».
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