Università di Salerno. Studenti obbligati a partecipare ai convegni omofobi di Gianfranco Amato e Simone Pillon

Se la propria professoressa di diritto civile organizza dei convegni che prevedono l'assegnazione di crediti formativi, si può tranquillamente sostenere che ci si debba sentire obbligati a prendervi parte. Ma se in quegli incontri venivano coinvolti personaggi omofobi come il leghista Simone Pillon o il fondamentalista Gianfranco Amato, pare difficile non storcere il naso.
Eppure è quanto accadeva all'Università degli Studi di Salerno. Stando alla documentazione dell'ateneo, nell'anno accademico 2014/2015 era la professoressa Francesca Naddeo a detenere la cattedra del corso di diritto di famiglia. E fu quella stessa Naddeo ad organizzare un convegno con Gianfranco Amato, seguito l'anno successivo da un comizio con Simone Pillon, a cui gli studenti dovevano prendere parte per guadagnare crediti formativi in vista dei loro esami.
Come indicato nella documentazione dell'evento, l'ascolto del futuro co-fondatore del partito di Adinolfi sarebbe valso quattro crediti formativi.

Nell'angolo in alto a destra è evidente la sponsorizzazione dell'Unione Giuristi Cattolici Italiani, sottolineando l'intento confessionale dell'incontro. L'associazione risulta peraltro presieduta da Giancarlo Cerrelli, un uomo che etichettò le unioni civili come «il male», che dichiarò che il divorzio sia «una patologia» e che in diretta su Rai Uno parlò di omosessualità asserendo che «dire che è una malattia non è accertato, ma sicuramente è un disordine».
Il fatto che questa gente sia stata chiamata a parlare di «matrimonio e famiglia», davanti ad un implicito obbligo per gli studenti di subire quelle offese contro la dignità delle persone gay, ha tutto l'odore di un tentativo di tentare di indottrinare ideologicamente gli studenti sulla base delle convinzioni personali del docente di turno.