La Lega chiede l'abolizione delle piste ciclabili: «Noi usiamo solo la macchina, la bici la usano solo i migranti»


Un tempo si poteva aspettare l'autobus sulle sulle panchine, oggi non si contano più le amministrazioni leghiste che hanno fatto installare dei dissuasori che servissero ad impedire che anche le persone di colore potessero sedersi. La vecchietta se ne starà starà in piedi dato che al leghista interessa più pensare a come discriminare gli stranieri che occuparsi dei bisogni di persone che manco possono permettersi si pagarsi un autista privato.
A Prato si è arrivati a chiedere l'abolizione delle piste ciclabili, ritenute inutili da quei leghisti che sfrecciano sulle strade con il loro suv. Pare follia, ma è quanto dichiarato dalla segretaria della Lega pratese, Patrizia Ovattoni, ai microfoni de la Zanzara.
Secondo lei le piste ciclabili sono «una misura favorevole ai migranti, a discapito dei residenti pratesi» perché «noi, ovvero chi va a lavorare, di solito si sposta con la macchina. Oppure, chi ha i bambini piccini che devono andare dal pediatra, non li porta in bicicletta. Chi ha un lavoro e dei bambini rischierebbe di esser messo sotto un camion, come è successo una volta a me».
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