La propaganda di Libero


Non è la prima volta che Libero tenta di fornire giustificazioni al razzismo, forse auspicando che un crescente disprezzo verso gli stranieri possa portare un qualche guadagno elettorale al loro Matteo Salvini. Ed è così che continuano a scrivere che slogan come «più migranti, più malattie» o «gli stranieri ci regalano per lo più malattie» senza che alcun organo di garanzia intervenga per definire qual è la differenza tra libera informazione e propaganda d'odio.
Fatto sta che il titolo che vede in apertura è quello con cui il quotidiano ha scelto di raccontare la notizia del ricovero a Napoli di una donna e del figlio neonato, originari del Bangladesh e residenti in provincia di Caserta, affetti da colera. Lo stesso fece quando una bambina di Trento fu ricoverata per la malaria, ossia una malattia che uccise la piccola nel giro di poche settimane.

Ma dato che il loro fine è sempre quello di fare propaganda politica sulla pelle delle persone, il direttore si mette a raccontare che i governi precedenti a quello in carica avrebbero «costruito un’immensa plebe multietnica che si scambia disagi, povertà e patologie». Poi, sostenendo che pure nella carceri sarebbe colpa degli stranieri se esistono malattie, pontifica: «La situazione sanitaria è precipitata a causa del sovraffollamento, dovuto al costante aumento dei detenuti di origine straniera, ormai oltre il 33%. Quanto questi usciranno, malati, si trasformeranno in untori esattamente come gli immigrati che arrivano da zone sottosviluppate nel mondo».
E pensare che qualcuno potrebbe ritenere che si sottosviluppato si sia una certa redazione che sta contagiando l'Italia con la malattia del populismo e con una dialettica basata sulla creazione di false contrapposizioni in cui si inciti a sopraffare il prossimo per trarne profitto.
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