Michele Terralavoro pubblica Altrove: «Il mio coming out in musica»


Nel silenzio di un abbraccio, nel calore vicendevole degli amanti, è lì che si svela il codice dell'Altrove; perché Altrove è il coraggio di dire "Ti Amo", senza aspettarsi nulla indietro, il coraggio di affrontare l'ipocrisia che pervade la nostra società.
È così che viene introdotto il nuovo singolo di Michele Terralavoro, un brano che vuole chiamare l'amore con il suo vero nome, strappando il velo della censura morale imposto dal pregiudizio altrui. Il cantautore romano ha infatti trovato il suo altrove accettandosi, dichiarando apertamente la sua omosessualità senza celarsi dietro la finzione di una canzone d'amore autocensurata per il comune senso (ipocrita) del pudore.
Michele Terralavoro è un artista che ha già maturato un intenso background artistico, nonostante la giovane età (classe 1991). Il suo bagaglio d'esperienze spazia dalla danza alla scrittura, dalla recitazione alla musica. Ha collezionato diverse le partecipazioni a commedie musicali rinomate tra cui Gypsy con Loretta Goggi, La Bella e La Bestia e Don Bosco il musical.

Il singolo è accompagnato dal videoclip realizzato da Daniele Cecilia, dove il protagonista accoglie a braccia aperte e in modo efficace ed essenziale, l’altrove disegnato da Terralavoro, lo coccola, lo illumina con una luce chiarissima e purissima, quella stessa luce che deve estendersi all’amore, accompagnarlo costantemente. L’amore universale, intenso, poetico, senza confini, senza sesso, colori o religioni. L’amore che il regista racconta come intimo, personale, “nascosto" ma che scopre anche la forza prorompente di inneggiare alla libertà di sorrisi consapevoli, di occhi che brillano e di braccia che sanno confortare. Un videoclip delicato e intenso, diretto, senza filtri, come una mano che tocca leggero un pianoforte e poi ti sfiora la pelle con le dita, sfociando nei brividi di una carezza, occhi dentro occhi, cuore dentro cuore perché, in fondo, l’altrove è condividere l’intimità lontano da tutti e da tutto ma è anche gridare al mondo che siamo felici di condividere l’amore. L’altrove è di tutti noi, l’altrove è qui e adesso.

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