Milano. Mario Adinolfi organizza una manifestazione contro l'arcobaleno della stazione di Porta Venezia


Dopo aver profanato dei loghi sacri con le sue preghiere contro i gay, Mario Adinolfi torna a dare piena ostentazione della sua smisurata omofobia. Domani pomeriggio, a partire dalla 15, i suoi miliziani sono stati invitati a prestarsi dinnanzi alla stazione metropolintana di Porta venezia (a Milano) per chiedere l'immediata rimozione dei colori arcobaleno dalle pareti della stazione.
Creando false contrapposizioni e giurando su Dio che il rispetto verso il prossimo toglierebbe qualcosa a quella che lui dice sarebbe la supremazia delle sue erezioni. Se i fondamentalisti finanziati dal magnate spagnolo Ignacio Arsuaga dicevano che «non è giusto utilizzare i servizi pubblici per esaltare le idee di certi passeggeri a scapito degli altri», ora a loro si è unito anche divorziato che giusto ieri si è presentato davanti al papa per mostragli il frutto del suo adulterio, vantandosi si come abbia ingravidato quella sua seconda moglie che il Catechismo della Chiesa cattolica definisce sia da intendersi come espressione di una famiglia che «oggettivamente contrasta la legge di Dio».
I Sentinelli di Milano osservano come quella di Adinolfi sarà «la prima manifestazione al mondo contro una metropolitana».
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