Negli Stati Uniti Fontana sarebbe già agli arresti per violazione dei diritti del popolo


Il ministro leghista Lorenzo Fontana è solito bloccare con assoluta leggerezza chiunque osi esprimere opinioni contrarie alle sue sui social network. In Paesi come gli Stati Uniti, un simile atteggiamento è considerato reato dato che vige la regola per cui qualunque cittadino debba avere il diritto di potersi informare sulle dichiarazione dei rappresentanti politici che vengono pagati con i suoi soldi.
Quando Fontana blocca qualcuno, a quella persona viene impedito di poter venire a conoscenza delle posizione politiche espressa da un uomo che pretende di essere pagato son i suoi soldi. Un po' come se in ufficio ci si rifiutasse di far vedere il lavoro svolto al proprio capoufficio pur pretendendo di ricevere lo stipendio.
Non serve particolare buonsenso per riuscire a comprendere che non è conforme alla democrazia un politico che basa la sua comunicazione social sul principio del "se tu non sei d'accorso, io ti blocco". E se si considera come Fontana faccia parte di un partito che ha guidato lo sdoganamento dell'odio sui social network, probabilmente dovrebbe essere maggiormente disposto a tollerare persino gli haters che dovessero trattarlo con gli stessi toni che il suo Matteo Salvini riserva ai migranti o alla Boldrini.

Ad esempio un cittadino potrebbe essere interessato a sapere che Fontana appoggia i simpatizzanti delle dittature e che ci spiega che i nazifascisti brasiliani riconoscerebbero in Matteo Salvini il loro punto di riferimento. Potrebbero voler sapere che Fontana è fieramente vicino agli estremisti dell'Adf e che vuole collaborare con loro nella devastazione dell'Europa. E magari potrebbe voler comprender meglio perché mai Fonatana rilasci interviste solo a Maurizio Belpietro, quasi selezionasse i destinatari della sua propaganda sulla base di quanto sia probabile che apprezzeranno i suoi attacchi alle famiglie gay. Peccato che chi viene obbligato a pagargli lo stipendio, forse meriterebbe di capire perché utilizzi la disinformazione sulla GpA per promuovere omofobia quasi facesse finta di ignorare che il 99% di chi vi accede è eterosessuale o che lo sfruttamento di madri povere non avviene certo in Canada, ma piuttosto quando una delle sue amate coppie gay va nella Russia del suo amato Putin in cui la GpA è legale da anni nel totale disinteresse di chi ha iniziato a parlarne solo quando si è reso conto che era un ottimo strumento per promuovere l'odio contro i gay sulla base delle pretese avanzate dalle lobby fondamentaliste che Fontana appoggia e promuove.
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